© Ansa
© Ansa
A Rieti ci sono stati tre morti, sette ricoverati di cui tre in rianimazione. Disordini anche a Campobasso, Matera e Udine. La Procura di Milano ha aperto un'indagine
© Ansa
© Ansa
Continua la rivolta nelle carceri italiane per la sospensione dei colloqui e per le questioni relative alla protezione legate all'emergenza coronavirus. Un gruppo di detenuti protesta sui tetti a San Vittore a Milano (dove la Procura ha aperto un'indagine) e al Pagliarelli a Palermo. Disordini anche a Campobasso, Matera e Udine. A Rieti sono morte tre persone e sette sono rimaste ferite di cui tre in rianimazione, nono morto a Modena.
Colloqui consentiti a Tolmezzo e Udine - A dare notizia delle proteste sui tetti a San Vittore e al Pagliarelli è stato il segretario generale del Sappe, Donato Capece. Altre proteste anche a Campobasso e Matera che però in questi casi consistono nella battitura delle sbarre. E' lo stesso tipo di protesta che si è verificata anche a Udine e in altri penitenziari del Friuli Venezia Giulia. Intanto in alcune carceri, come Tolmezzo e Udine, sempre a quanto riferisce il segretario del Sappe, i direttori hanno permesso i colloqui di persona tra detenuti e familiari, ma alla sola distanza di due metri.
Penitenziari devastati e infermerie saccheggiate - Tre morti, sette ricoverati di cui tre in rianimazione. E' invece questo il bilancio della rivolta all'interno del carcere di Rieti. Lo ha riferito Gennarino De Fazio, per la Uilpa Polizia Penitenziaria nazionale sottolineando che lunedì il penitenziario reatino, al pari di molte altre carceri del Paese, è stato devastato e l'infermeria è stata saccheggiata dai reclusi.
L'appello al ministro Bonafede - "Sono settimane che chiediamo una task force sulle carceri al ministro della Giustizia, ma lui l'ha annunciata solo lunedì sera, minimizzando ancora il fallimento della conduzione del suo dicastero e delle carceri", ha detto De Fazio. "Adesso non è più tempo di task force, soprattutto se coordinate da chi ha palesato incapacità e incompetenze specifiche", ha aggiunto.
Responsabilità morale dei morti - De Fazio poi ha parlato delle rivolte in tutto il Paese e delle conseguenti responsabilità. "I disordini, le rivolte, vanno avanti ovunque: Bologna, Isernia, Siracusa, Larino, solo per citare alcune carceri; mentre si continuano a contare i morti rispetto ai quali, se non ci sono responsabilità penali, non possono sfuggire quelle morali e politiche", ha detto.
Caos a San Vittore: indaga la Procura - Nel frattempo sulla rivolta dei detenuti di San Vittore che lunedì sono anche saliti sul tetto del carcere e hanno dato fuoco a masserizie e suppellettili la Procura di Milano ha aperto un'indagine al momento a carico di ignoti per devastazione, saccheggio e resistenza. Il fascicolo è coordinato da Alberto Nobili, responsabile dell'Antiterrorismo milanese, e dal pm Gaetano Ruta che lunedì sono addirittura saliti su una gru per trattare con i carcerati.
Nono morto a Modena Si aggrava anche il bilancio dei disordini nel carcere di Modena, con la morte di un detenuto tunisino di 41 anni. Le vittime salgono così a nove. "Anche nel suo caso si sospetta che la morte possa essere stata provocata dall'assunzione sconsiderata di farmaci presi durante il saccheggio dell'infermeria", comunica il ministero della Giustizia.