Il virologo a "Live - Non è la d'Urso" spiega che è possibile essere positivi dopo i quindici giorni stabiliti dalle linee guida
“Ho avuto febbre e tosse per pochi giorni, poi mi sono sentito bene. Ma dopo un mese il mio tampone è ancora pienamente positivo”. A raccontarlo è l'inviato de "Le Iene" Alessandro Politi. In un video, Politi ha spiegato come si è evoluta la sua malattia: “Il 5 marzo mi sono svegliato con un forte mal di testa, febbre alta e un po’ di tosse. Ho fatto il tampone e sono risultato positivo. Oggi a un mese di distanza sono ancora pienamente positivo”.
Nel filmato, mostrato a "Live - Non è la d'Urso", l'inviato del programma di Mediaset mette in dubbio i quindici giorni di quarantena stabiliti dalle linee guida internazionali: “Il 3 aprile - insiste Politi - cioè l’altroieri, faccio un altro tampone e sono ancora positvo. Perché le istituzioni permettono a persone che hanno avuto i miei stessi sintomi di uscire di casa dopo 15 giorni” senza aver ricevuto un tampone? Quante persone potrebbero essere a lavorare con il rischio di diffondere il virus?”.
A spiegare quello che è accaduto a Politi è stato il virologo Francesco Broccolo dell'Università Bicocca: "Le ricerche a oggi ci dicono che è possibile essere ancora positivi al virus dopo 25, 27 o 30 giorni - ha detto - sono casi eccezionali, ma bisogna far particolare attenzione nel nucleo famigliare".