L'intervista a Tgcom24: "Il virus c'è ancora, ma rispetto ai mesi scorsi focolai contenuti e maggiore conoscenza della malattia"
"Il virus potrebbe tornare a settembre, ma è difficile che possa causare più danni rispetto ai mesi scorsi. Le terapie intensive calano, gli ospedali si stanno svuotando e sono diminuite anche le persone infettate malate. Ora siamo molto più in grado di difenderci". Parole incoraggianti quelle del viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri, intervenuto a Tgcom24 durante la rubrica "Dentro i Fatti". "Il virus c'è, ma sta circolando pochissimo rispetto ai mesi passati. Se in autunno i contagi dovessero tornare ad aumentare, continueremo a proteggerci come stiamo facendo ora, con l'ausilio di mascherine e del distanziamento sociale".
Il viceministro Sileri mette l'accento sulle differenze rispetto al periodo precedente: "Ad oggi conosciamo la malattia, i focolai riguardano piccole aree e il numero di tamponi che vengono effettuati ogni giorno è molto elevato. Il nostro sistema sanitario è molto più pronto rispetto a marzo o aprile e a settembre lo sarà ancora di più". Il viceministro critica anche l'Organizzazione Mondiale della Sanità che nei giorni scorsi ha paragonato il calo di contagi estivo a quello avvenuto nel 1918 con l'influenza spagnola: "Da medico dico che bisogna parlare in maniera chiara ed univoca. Mettere a confronto il Covid-19 con un altro virus esploso più di cento anni in un contesto diverso fa serve soltanto a incutere preoccupazione".