File per farsi il tampone a Napoli: in coda dall'alba
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Sono 358 le persone in terapia intensiva (+21 in 24 ore). Continua a essere la Campania la Regione con più contagi (757). Seguono Lombardia (683) e Veneto (491). Verso limitazioni per eventi di massa
In Italia ci sono 4.458 nuovi casi di coronavirus a fronte di 128.098 tamponi eseguiti (mentre mercoledì i nuovi contagi erano stati 3.678 con 125.314 tamponi). Nelle ultime 24 ore sono stati registrati altri 22 decessi. Ci sono inoltre altri 1.060 guariti e 143 ricoverati (di cui 21 in più in terapia intensiva). Le Regioni che hanno fatto registrare il maggiore incremento di casi sono Campania (757), Lombardia (683) e Veneto (491). Verso limitazioni per eventi di massa.
LA MAPPA E I GRAFICI INTERATTIVI > La situazione dei contagi in Italia
Tre Regioni hanno fatto registrare 300 nuovi contagi in 24 ore: Lazio (359), Piemonte (336) e Toscana (339). Sono 259 i nuovi casi in Sicilia, 248 in Puglia, 184 in Emilia-Romagna, 152 in Liguria, 127 in Sardegna e 110 in Friuli Venezia Giulia. Sotto quota 100 ci sono: Umbria (84), Provincia Autonoma di Bolzano (69). Abruzzo (68), Marche (66), Provincia Autonoma di Trento (59), Basilicata (22), Calabria (21), Valle d'Aosta (18) e Molise (6).
Dei 65.952 attualmente positivi, 358 sono in terapia intensiva, 3.925 ricoverati con sintomi (+143) e 61.669 in isolamento domiciliare (+3.212). I dimessi e i guariti sono complessivamente 236.363 con un incremento di 1.060.
Sestili: rotto argine 3% tra positivi e tamponi In Italia si è ormai rotto quello che gli esperti hanno definito "l'argine" della pandemia, ossia il valore soglia del 3% che indica il rapporto fra casi positivi e tamponi fatti. Lo ha detto il fisico Giorgio Sestili, fondatore e fra i curatori della pagina Facebook "Coronavirus: Dati e analisi scientifiche". Il superamento di questo valore spiega l'impennata dei casi che si è registrata il 7 ottobre. Oggi i casi sono aumentati oltrepassando la soglia dei 4.400 con 120mila tamponi effettuati.
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A calcolare il valore-argine del 3% era stato nella scorsa primavera lo scrittore e ingegnere Thomas Pueyo in un articolo diventato virale e da allora questa soglia ha trovato un grande consenso anche nel mondo scientifico. "E' un valore che indica che l'obiettivo è fare tanti tamponi e trovare pochi positivi", ha osservato Sestili. In agosto il rapporto fra casi positivi e test era appena superiore a 1, ha proseguito il fisico, ma adesso siamo oltre il 4%: "Questo significa che si
è rotto l'argine e che ormai ci perdiamo moltissimi casi". E' un valore superiore alla soglia, ma inferiore a quello riscontrato per esempio nell'aprile 2020, quando il rapporto fra casi testati e tamponi era di circa il 10%..
In generale, ha proseguito l'esperto, si può dire che finché il rapporto è basso, i casi testati sono quasi tutti quelli reali,come è accaduto in estate. Se invece il rapporto sale i casi cominciano a sfuggire: i test non riescono a raggiungerli tutti e quelli che sfuggono continuano a diffondere l'infezione. Il superamento del valore soglia del 3% "giustifica il salto in alto di ieri: nel momento in cui si è rotto l'argine dobbiamo aspettarci un aumento dei casi, il cui numero continuerà probabilmente a crescere nelle prossime settimane".
Verso limitazioni per eventi di massa - E' necessario prevedere delle limitazioni per gli eventi di massa. Sarebbe questa, secondo quanto si apprende, una delle prime indicazioni al governo da parte degli esperti e degli scienziati del Comitato tecnico scientifico dopo l'impennata dei contagi da Covid.
Spettacoli all'aperto, eventi sportivi, fiere e appuntamenti che prevedono la partecipazione di migliaia di persone - sabato ad esempio è prevista a Roma una manifestazione dei negazionisti e domenica è in programma la Marcia della Pace dove sono attese 25mila persone - dovrebbero dunque essere limitati. "C'e' una forte preoccupazione - viene sottolineato - tutti gli eventi che prevedono aggregazione di persone vanno rimodulati".