Coronavirus, a Cinisello (Milano) il triste arrivo delle salme da Bergamo
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Si allunga la lista dei medici morti: il totale ha raggiunto i 51 decessi. Locatelli (Css): "Inevitabile il prolungamento delle misure". Il 31 marzo bandiere a mezz'asta in tutta Italia
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Quasi mille morti in 24 ore. L'emergenza coronavirus in Italia segna il suo giorno più nero: le vittime salgono a 9.134 (969 in più di giovedì, mai così tante), 66.414 i malati di Covid-19, con un incremento di 4.401. Calcolando vittime e guariti, il numero totale dei contagi raggiunge gli 86.498, più della Cina dove il dato è fermo a 81.897. Pesano i dati della Lombardia, con 541 morti in 24 ore, ma ricoveri e contagi registrano un lieve calo. Si allunga la lista dei medici morti: 51 i decessi, 6.414 gli operatori sanitari contagiati.
Ancora una volta è la Lombardia a far schizzare i numeri verso l'alto: più della metà dei morti registrati in tutto il Paese è nella regione che sta pagando il prezzo più alto, con le province di Brescia e Bergamo travolte dai decessi. Nella tragedia, però, c'è un dato che lascia intravedere uno spiraglio di luce: la crescita dei positivi cala lievemente (da 2.543 a 2.409), come quella dei ricoveri nei reparti non di terapia intensiva (da 655 a 456). "Un dato confortante", lo definisce l'assessore lombardo Giulio Gallera, quando spiega che "in tutti i pronto soccorso si registra una riduzione, in alcuni casi lieve, in alcuni casi più marcata" degli accessi.
A livello nazionale la curva di crescita dei nuovi malati - se ne sono registrati 4.401 che portano il totale a 66.414 - rimane "stabile" e in linea con i giorni precedenti. Dal 23 marzo, infatti, l'incremento giornaliero dei malati oscilla tra il 7 e l'8%, mentre una settimana fa si attestava attorno al 13-15%. Percentuali e numeri che fanno dire sia al presidente dell'Iss Silvio Brusaferro sia a quello del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli che siamo di fronte ad un "rallentamento della crescita". "Stiamo osservando segnali chiari di efficacia delle misure di contenimento, ma non bisogna deflettere dalle misure di distanziamento sociale" dicono gli esperti rendendo poi ufficiale quello che ormai hanno già capito tutti gli italiani: le misure adottate continueranno anche dopo il 3 aprile. "Sarà inevitabile, non siamo in una fase marcatamente declinante, ma in una fase di contenimento". Ed anche dopo, quando la curva inizierà a scendere, bisognerà immaginare "alcuni mesi in cui adottare misure attente".
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Da una piazza San Pietro deserta, bagnata dalla pioggia, Papa Francesco eleva la sua supplica per la fine della pandemia. "Fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città. Ci siamo ritrovati impauriti e smarriti". Dal colonnato del Bernini, che simbolicamente abbraccia Roma, prima di impartire la benedizione alla città e al mondo con l'indulgenza plenaria, Bergoglio si rivolge a Dio: "Ci chiedi di non avere paura. Ma la nostra fede è debole e siamo timorosi. Però Tu, Signore, non lasciarci in balia della tempesta".
In serata arriva anche il messaggio alla Nazione del presidente Mattarella. "Sono indispensabili ulteriori iniziative comuni, superando vecchi schemi" perché "la solidarietà non è soltanto richiesta dai valori dell'Unione ma è anche nel comune interesse, dice il Capo dello Stato. "Mentre provvediamo ad applicare, con tempestività ed efficacia, gli strumenti contro le difficoltà economiche, dobbiamo iniziare a pensare al dopo emergenza". In segno di lutto per le vittime del coronavirus, di vicinanza ai familiari delle vittime, di partecipazione nazionale al cordoglio delle comunità più colpite, il 31 marzo tutti gli edifici pubblici esporranno la bandiera a mezz'asta.
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