A Tgcom24 parla Lorenzo Fumagalli della Copan: "Produciamo attualmente circa 10 milioni di tamponi a settimana, in Italia ne abbiamo consegnato oltre un milione di pezzi dall'inizio della crisi, ma solo circa 200mila test sono stati effettuati"
© Italy Photo Press
"I tamponi che abbiamo spedito agli Usa non li abbiamo tolti a qualcun altro. Copan produce attualmente circa 10 milioni di tamponi a settimana, in Italia ne abbiamo consegnato oltre un milione di pezzi dall'inizio della crisi, ma solo circa 200mila test sono stati effettuati. Questo poiché una cosa è il tampone, il dispositivo di prelievo e trasporto del campione al paziente, un'altra è il test. Il problema non sono i tamponi ma il tempo per le analisi". E' quanto spiega a Tgcom24 è Lorenzo Fumagalli della Copan, l'azienda bresciana che ha venduto mezzo milione di kit agli Usa, commentando le polemiche scatenate dalla notizia.
"I lavoratori oggi fanno miracoli con quello che hanno a disposizione, in termini di macchinari, personale e reagenti. I tamponi - ha aggiunto - sono tutto un altro discorso, ma non sono chiaramente il collo di bottiglia, ed è per questo che sono prodotti di libero export in questo momento e non sono soggetti ad alcuna restrizione all'export. Noi da anni serviamo l'Italia, l'Europa e il mondo con i nostri prodotti e continueremo a farlo finché ce lo consentono".
E in merito al modo in cui i tamponi sono stati trasportati, cioè con un aereo militare statunitense partito da Aviano (Friuli) dice: "Tutti i voli civili sono stati o ridotti o del tutto terminati, per cui c'è scarsità di mezzi cargo per trasportare merce dall'Italia in tutto il mondo. Dunque, gli Stati Uniti si sono organizzati a modo loro, apprestando dei mezzi militari con le loro basi militari per effettuare questo ponte aereo, perché di questo si tratta. Non c'è nessun elemento di segretezza, tant'è vero che l'ambasciatore americano si è congratulato e ha ringraziato tutti per l'operazione effettuata. E' evidente che non è stata un'operazione né sotto copertura e né illecita".