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Rallenta la crescita dei casi, ma gli esperti avvertono: "La discesa è ancora lontana. Dovremo restare con le restrizioni ancora a lungo e imparare a convivere con il distanziamento sociale"
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Con oltre 105mila contagiati, (+2.107), più di 77mila italiani positivi e quasi 12.500 morti, l'Italia raggiunge il picco della pandemia da coronavirus. Ma gli esperti avvertono: "Non bisogna allentare la guardia perché la discesa del contagio è ancora lontana". I numeri ci dicono però che diminuiscono i ricoveri e soprattutto i pazienti portati in terapia intensiva, allentando un po' la pressione sugli ospedali. E Giuseppe Conte lancia un'altra stoccata all'Europa: "Mostri se è una casa comune".
Al picco della pandemia - A un mese e mezzo dal 20 febbraio, quando a Codogno fu diagnosticato il coronavirus al 38enne Mattia, gli scienziati hanno quindi finalmente pronunciato la parola tanto attesa dall'Italia intera, picco. Questo non significa però la fine delle misure di contenimento e del distanziamento sociale: per le prime si andrà avanti almeno fino a Pasqua. quanto al secondo, dovremo conviverci per mesi. D'altra parte, il raggiungimento del picco non è certo una vittoria, con i numeri della pandemia che rappresentano la fotografia più cruda della catastrofe, assieme ai camion militari che continuano a portare le bare verso i forni crematori in tutta Italia. E gli scienziati insistono: il picco è una sorta di "altopiano" da percorrere tutto prima di vedere la discesa.
I numeri - Anche nella giornata di martedì si è registrata un'ecatombe: 837 vittime in 24 ore, 35 l'ora. Le vittime totali salgono a 12.428 e i casi positivi sono in tutto 77.635 (+2.107) mentre i guariti sono 15.729 (+1.109). Finalmente si vedono numeri "positivi": continuano a calare i ricoverati negli ospedali: il 26 marzo l'incremento era stato di 1.276 nuovi malati, sabato di 710, domenica di 409, lunedì di 397. Con la Lombardia che ospedalizza "solo" 68 nuovi pazienti e l'Emilia che ne ha invece 14 in meno. Scendono anche i nuovi ingressi in terapia intensiva: 42 martedì contro i 75 di lunedì e i 120 del 26 marzo. Numeri confermati anche dalle percentuali: l'incremento totale dei contagiati passa dal 4,15% di lunedì al 3,98% di martedì e quello delle terapie intensive dall'1,92% all'1,06%.
Positiva la presidente della Consulta Marta Cartabia - Tra i nuovi contagiati anche la presidente della Corte costituzionale: Marta Cartabia si è sottoposta al test dopo aver accusato alcuni sintomi tipici del virus ed è risultata positiva. Al momento, fanno sapere dalla Consulta, "è in buone condizioni generali e si trova in isolamento nella sua abitazione a Milano, dove continuerà a seguire i lavori e l'attività della Corte costituzionale, secondo la programmazione prevista, attraverso i sistemi telematici già predisposti".
Brusaferro: attenzione al rischio ritorno - Secondo gli scienziati, i dati di questi giorni hanno un preciso significato. "La curva ci dice che siamo arrivati al picco - sottolinea il presidente dell'Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro -. Ma la discesa sarà difficile, lenta e non priva di rischi. Perché dal 'pianoro' del picco l'epidemia può ripartire". Inoltre, l'ormai famoso 'R" con zero, l'indice di trasmissione del virus, è vicino all'uno (un positivo ha la potenzialità di infettare una persona), ma va portato almeno allo 0,5 secondo gli esperti.
Restrizioni, proroga almeno fino a Pasqua - Dunque, l'ultima cosa da fare è pensare di esserne usciti e di allentare le restrizioni, secondo scienziati e politici. Nelle prossime ore si riunirà il Consiglio dei ministri per varare il nuove Dpcm con la proroga delle misure. Fino a quando? "Al momento siamo fermi a Pasqua", dice il membro del Comitato tecnico-scientifico Roberto Bernabei. Altre due settimane, quindi, nelle quali l'esecutivo dovrà soprattutto decidere, se il trend attuale si confermerà, come rimodulare le misure in atto: in sostanza, a quali attività consentire la riapertura e con quali modalità; stabilire cosa fare per le scuole; prevedere, in caso di allentamento dei provvedimenti per i cittadini, una stretta per i fine settimana visto che sono in arrivo i ponti del 25 Aprile e del Primo Maggio.
Mascherine in arrivo - Siccome la discesa sarà lunga, c'è anche da garantire l'approvvigionamento dei dispositivi di protezione individuale, a partire dalle mascherine. Il commissario Domenico Arcuri ha detto che l'Italia ne ha acquistate 300 milioni, "che arriveranno progressivamente" nei prossimi giorni e che serviranno a coprire il fabbisogno di due mesi. A queste vanno aggiunte 620 mascherine Ffp2 e 3 che sono state date come "scorta" all'Ordine dei medici, i più esposti. Tutte strategie che hanno un solo obiettivo: raggiungere il valore zero nei contagi. Ma ci vorranno mesi. Di sacrifici e distanze. "Arriverà il giorno - chiarisce il capo della Protezione civile Angelo Borrelli - in cui dimenticheremo questa pratica. Ma per i prossimi tempi il distanziamento sociale deve essere la nostra regola ferrea".
Conte: "L'Europa mostri di essere una casa comune" - Intervistato dal canale tedesco Ard, il premier Giuseppe Conte avverte l'Europa e dichiara: "Deve mostrare se sia una casa comune europea, una casa in grado di dare una risposta a una sfida epocale. L'Europa deve mostrare si è cresciuta per i suoi compiti; nel segno di come fu concepita da Schuman, De Casperi e Adenauer". Il presidente del Consiglio sottolinea che "l'Italia ha sempre pagato i suoi debiti e continuerà a farlo. Vorrei ricordare che il meccanismo degli eurobond non significa che i tedeschi dovranno pagare un solo euro per i debiti italiani, ma agire insieme per ottenere migliori condizioni economiche a beneficio di tutti".
"In Italia misure severe ma adeguate" - Inoltre, sull'ipotesi fondo Salva-Stati chiarisce: "Io rispetto l'opinione di Angela Merkel, con la quale ho eccezionali relazioni. E rispetto l'opinione di tutti. Ma attenzione: qui non parliamo di shock asimmetrici. Qui non parliamo dei problemi finanziari di un solo Paese. Come può l'Europa, di fronte a una sfida epocale come quella attuale, pensare di tornare a usare strumenti concepiti in un altro tempo, in cui erano in vigore anche altre regole da tempo superate?". Infine, sulle misure adottate contro il virus, spiega: "Abbiamo dato assoluta priorità alla protezione della salute dei cittadini. Sin dall'inizio siamo stati in stretto contatto con scienziati ed esperti, abbiamo preso misure severe e abbiamo progressivamente verificato che fossero adeguate. Abbiamo agito nella massima trasparenza. Questa va sempre garantita ai cittadini. Queste sono le specificità del modello italiano, che è stato più volte riconosciuto come particolarmente efficiente dall'Oms".