Coronavirus, migrante positivo a Milano: l'esercito presidia centro di accoglienza
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Il presidente del Consiglio superiore di Sanità ha assicurato che le scuole riapriranno "a ogni costo", sottolineando tuttavia come sia necessario "seguire le regole" o "dopo le discoteche potrebbero dover chiudere altre attività"
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"A seconda delle Regioni, il 25-40% dei casi sono stati importati da concittadini tornati da viaggi o da stranieri residenti in Italia. Il contributo dei migranti è minimale, non oltre il 3-5% sono positivi e una parte si infettano nei centri di accoglienza dove è più difficile mantenere le misure sanitarie adeguate". Lo afferma il presidente del Consiglio superiore di Sanità e membro del Cts, Franco Locatelli, parlando dei nuovi focolai di coronavirus.
"Scuole riapriranno a ogni costo, ma necessario seguire le regole" Parlando dei possibili sviluppi futuri, Locatelli, intervistato dal Corriere della Sera, ha specificato che le scuole saranno riaperte "ad ogni costo. I contagi aumentano ma siamo ancora in vantaggio e possiamo contenere l'epidemia". Un unico paletto però: "O seguiamo le regole o rischiamo di dover chiudere altre attività dopo le discoteche. Il rischio non va escluso. Oggi chiudono le discoteche, domani chissà. Dipende da noi cittadini. Abbiamo ancora dei vantaggi, sfruttiamoli".
"Improcrastinabile la scelta di chiudere le discoteche" Il ritorno di una crescita dei contagi per Locatelli però non è dovuto a riaperture troppo affrettate: "Senza dubbio l'inizio della stagione estiva ha comportato la necessità di considerare alcune riaperture per non danneggiare l'economia del turismo e per consentire agli italiani di godere le vacanze in località montane e marittime, evitando l'estero. Forse, si doveva prestare maggiore attenzione al rispetto delle regole d'oro: indossare la mascherina nei luoghi chiusi e all'aperto in caso di impossibilità a mantenere il distanziamento interpersonale adeguato, osservare una scrupolosa igiene delle mani ed evitare assembramenti".
Tornando sulla chiusura delle discoteche, Locatelli ha quindi spiegato che "la scelta era improcrastinabile. Avrà un impatto economico, purtroppo, ma la salute viene prima di tutto e quanto abbiamo visto accadere nelle discoteche come luoghi di assembramento va evitato altrimenti rischiamo di ritrovarci presto in una situazione più allarmante".
"Siamo ancora in vantaggio, ma massima attenzione: nessuno è immune" A suo parere "per ora l'Italia, fortunatamente, è ancora in una posizione privilegiata, per quanto il numero dei casi sia in rialzo tanto che si è passati in una settimana da 200-300 al giorno agli oltre 600 di Ferragosto. Si osserva una riduzione dell'età dei contagiati dovuta al fatto che abbiamo imparato a proteggere gli anziani. I giovani possono infettarsi e non sono al riparo da manifestazioni gravi. Nessuno è immune".
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