È accaduto a Reggio Emilia. Da alcuni anni, alla mamma è stato tolto l'affidamento del bimbo. L'episodio è avvenuto durante un incontro protetto organizzato dai servizi sociali
© istockphoto
Una multa di 400 euro per aver riabbracciato il figlio che non vedeva da quattro mesi. È quanto accaduto a Reggio Emilia a una mamma, alla quale da alcuni anni è stato tolto l'affidamento del bimbo (9 anni). L'episodio è avvenuto durante un incontro protetto organizzato dai servizi sociali. L'educatrice presente ha preteso il distanziamento sociale perché mamma e figlio non vivono sotto lo stesso tetto e ha chiamato i carabinieri che, una volta giunti alla struttura, hanno multato la donna.
La vicenda è stata denunciata da Elisa Fangareggi, presidente di Time4life - una fondazione che si occupa di bambini in condizione di povertà sociale ed economica - e legale della mamma coinvolta. La donna si è vista togliere il figlio perché ritenuta dai servizi non adeguata a svolgere le funzioni genitoriali. "Da ragazza madre aveva soltanto chiesto aiuto ai servizi - ha spiegato Fangareggi alla Nuova BQ - perché non riusciva a conciliare la cura del bambino con i turni di lavoro. Sulla base di una presunzione di inadeguatezza, il bambino le è stato tolto".
Prima dell’epidemia, la donna poteva incontrare il figlio un'ora alla settimana. Con il lockdown le visite si sono interrotte, i due si potevano vedere solo in videochiamata, fino al 9 giugno, quando la mamma ha potuto incontrare il proprio bambino. L'educatrice, che ha in custodia il momento degli incontri protetti tra la mamma e il figlio, ora in affido a una famiglia della zona, ha cercato di impedire il contatto tra i due e poi ha chiamato i carabinieri. Come riporta Il Giornale, ora la donna rischia di non poter più partecipare agli incontri protetti che si svolgono una volta alla settimana.
Coisp (Coordinamento per l'indipendenza sindacale delle forze di polizia) intende pagare multa - "È mia intenzione provvedere, a nome del sindacato Coisp, al pagamento di una sanzione che ritengo inopportuna. Ecco perché contatterò al più presto l’`avvocato Elisa Fangareggi". Così Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp impegnandosi a risolvere il caso della donna. "Questa vicenda - continua - fa rilevare l’inadeguatezza di alcuni impianti normativi che sono stati introdotti con l’emergenza Covid e fa parte di una delle discriminanti non previste dalla legge", conclude