Bergamo, esercito russo sanifica una residenza per anziani
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Lettera aperta di denuncia da una residenza di Melegnano: "Si sono accorti di noi solo quando molti anziani sono morti. Dov'erano quando chiedevamo tamponi e mascherine?"
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Alcuni medici che lavorano nelle residenze per anziani denunciano di essere stati dimenticati dalle istituzioni nel momento in cui la pandemia si è scatenata, trascurando la fragilità delle persone ospitate nelle residenze per anziani. "Si sono accorti di noi - scrive un gruppo di medici della Fondazione Castellini Onlus, che gestisce una Rsa a Melegnano (MIlano) - solo adesso che, chissà come mai, molti anziani sono deceduti".
Anziani, Rsa e ospedali - "Quel che non ci spieghiamo - si legge ancora nella lettera - è come sia stato possibile che nessuna istituzione abbia riflettuto sul fatto che le Rsa sono un concentrato di popolazione a rischio". I medici fanno poi riferimento a una delibera della Regione Lombarida del 30 marzo nella quale si dice che è "opportuno" che gli anziani sopra i 75 anni restino nelle Rsa per le cure e non vengano portati nei Pronti soccorso. Una decisione, secondo i firmatari, "eticamente discutibile".
Niente tamponi né mascherine - Infine, si domandano in maniera polemica: "Dove erano le istituzioni quando chiedevamo tamponi che non ci venivano dati, se non col contagocce? Dove erano le istituzioni quando i nostri impiegati dell'ufficio acquisti spasmodicamente cercavano di procurare per noi mascherine e dispositivi di protezione introvabili?".
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