I parametri dell'epidemia sono in miglioramento secondo la bozza dell'Istituto superiore di sanità. Diminuiscono anche i ricoveri ma gli esperti avvertono: fase delicata, mantenere le restrizioni
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Nel periodo 6-19 gennaio, l'indice Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,84, "in diminuzione e con il limite superiore del range sotto l'uno". E' quanto dice la bozza del monitoraggio settimanale dell'Istituto superiore di Sanità evidenziando che solo il Molise presenta un Rt maggiore di uno anche nel limite inferiore. Diminuiscono i ricoveri a livello nazionale, ma con forti differenze territoriali.
Solo una Regione a rischio alto - Gli ultimi dati dell'Istituto superiore di sanità dicono inoltre che solo una Regione è a rischio alto, dieci a rischio moderato e altre dieci basso, con un "miglioramento generale e un aumento significativo di Regioni a rischio basso", si legge sulla bozza del monitoraggio settimanale. Una settimana fa erano ben quattro le Regioni ad alto rischio. Tra quelle attualmente a rischio moderato una potrebbe progredire verso l'alto. Una sola Regione, il Molise, ha un Rt maggiore di uno anche nel limite inferiore (il range nazionale va tra lo 0,75 e lo 0,98), compatibile quindi con uno scenario di tipo 2, mentre le altre sono compatibili con il tipo 1. L'Umbria presenta invece in una classificazione complessiva di rischio "alta", per tre o più settimane consecutive. L'indice Rt della Regione è pari a 0,96 (0,9-1,02).
Incidenza del virus: scende a livello nazionale, alta a Bolzano - Diminuisce l'incidenza del virus, con 136,50 casi ogni 100mila abitanti contro i 152,85 della settimana scorsa, ma tale parametro resta molto alto nella Provincia autonoma di Bolzano (582,75). La bozza sottolinea quindi che la diminuzione "è avvenuta nonostante l'estensione dal 15 gennaio della definizione di caso ai test antigenici rapidi". L'incidenza risulta in calo anche considerando l'intervallo dei 14 giorni (11-24 gennaio): 289,35 per 100mila abitanti. Dati, rileva l'Iss, ancora lontani dai 50 per 100mila abitanti, numero che consenti il ripristino del tracciamento.
Meno ricoveri ma forti differenze territoriali - Scende il numero di Regioni e Province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva o di aree mediche sopra la soglia critica (sono otto contro le 12 della settimana precedente). L'occupazione in terapia intensiva nazionale è sotto la soglia critica del 28% ma sono "forti le variazioni regionali con alcune Regioni dove il numero assoluto dei ricoverati in area critica e il relativo impatto, uniti all'incidenza, impongono comunque misure restrittive". I ricoveri in rianimazione passano da 2.487 a 2.372 e quelli nelle aree mediche da 22.699 a 21.355,
"La fase resta delicata, avanti con le restrizioni" - Nonostante i numeri in miglioramento, "l'epidemia resta in una fase delicata e un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane è possibile, qualora non venissero mantenute rigorosamente misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale", scrive l'Iss nella bozza del monitoraggio. L'attuale quadro "impone comunque incisive misure restrittive. Si conferma pertanto la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone, evitare tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile".