le ipotesi: dalla genetica al fumo di sigarette

Coronavirus, perché le donne sono meno esposte degli uomini

Secondo le statistiche c'è una differenza di genere nel tasso di letalità. Tra le ipotesi al vaglio degli scienziati fattori genetici ma anche ormonali e il fumo, più diffuso negli uomini anziani

29 Mar 2020 - 10:23
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Dai dati che emergono ogni giorno sull'epidemia da coronavirus in Italia sembrerebbe che gli uomini siano la fascia "debole" nella risposta al Covid-19. Tra le donne infatti ci sono meno contagi e vittime e più guarigioni, come accade per giovani e bambini. Come scrive il Corriere della Sera, sono varie le ipotesi al vaglio degli scienziati in merito: dalla risposta immunitaria al fattore genetico al fumo.

Per Franco Locatelli, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, "andranno fatti studi approfonditi".

Il sistema immunitario e l'importanza degli estrogeni Un fattore che sembra incidere sulla differente risposta immunitaria tra uomini e donne è quello ormonale. Le donne infatti producono molti più estrogeni. Gli ormoni femminili hanno un ruolo importante nella regolazione del sistema immunitario e sono in grado di stimolare maggiormente la risposta contro i virus, rispetto a quanto avviene nell’organismo maschile. Inoltre il virus penetra nel nostro corpo attraverso l'Ace 2, una proteina che riveste un ruolo importante nella protezione dei polmoni. Nelle donne l'Ace 2 viene espresso in maggiore quantità grazie agli estrogeni.

Il recettore del virus è sul cromosoma X, le donne ne hanno due Anche la genetica potrebbe avere un ruolo importante nell'influenzare le differenze di genere poiché secondo recenti studi il recettore principale del virus è localizzato sul cromosoma X. Come dice Giuseppe Novelli, genetista dell'Università Tor Vergata, "le donne ne hanno due quindi potrebbero avere una maggiore resistenza all'infezione perché dispongono di una maggiore variabilità di risposta".

Il fumo di sigarette più diffuso nei maschi anziani Un altro fattore che spiegherebbe la differente risposta all'infezione tra uomini e donne è il fumo. Secondo un recente studio cinese c'è un aumento significativo del rischio, di tre volte superiore, di sviluppare polmonite severa "in pazienti con una storia di consumo di tabacco rispetto ai non fumatori". E secondo le statistiche, in Italia, il fumo di sigarette in età avanzata è più diffuso negli uomini rispetto alle donne.

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