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Il rapporto tra nuovi positivi e tamponi effettuati fa segnare un nuovo minimo: 1,4%, un positivo ogni 73 tamponi fatti. In Sardegna si registra il primo giorno senza nuovi contagi
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Tornano a crescere in Italia il numero sia dei morti da coronavirus (262) sia dei contagi (992). Oltre la metà dei nuovi casi è stato registrato in Lombardia. Secondo l'Agenzia europea del farmaco, un vaccino potrebbe essere pronto entro un anno. Il ministero della Salute ha spiegato che, "se i dati sui contagi dovessero essere buoni", dal 18 maggio "ci potranno essere più movimenti all'interno della stessa Regione e poi tra Regioni".
In totale in Italia l'epidemia ha fatto registrare 31.368 decessi. I guariti raggiungono invece quota 115.288, per un aumento in 24 ore di 2.747 unità (mercoledì erano state dichiarate guarite 3.502 persone).
Dei 992 nuovi positivi, la maggior parte è stata rilevata in Lombardia, con 522 nuovi positivi (il 52,6% dei nuovi contagi). Le altre Regioni più colpite dal virus si trovano al solito nel Nord del Paese, prime fra tutte Piemonte (+151) ed Emilia-Romagna (+77). La Sardegna invece non ha registrato nessun nuovo caso: è la prima volta dall'inizio della pandemia.
Il rapporto tra nuovi positivi e tamponi effettuati ha fatto segnare un nuovo minimo: 1,4%, e cioè un positivo ogni 73 tamponi fatti. Negli ultimi giorni questo valore è stato in media 1,6%. Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 71.876 tamponi (mercoledì 61.973).
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Intanto il Comitato tecnico-scientifico torna a raccomandare la "massima prudenza". La Fase 2 "è fondamentale perché ci sta traghettando verso un relativo ritorno alla normalità. Siamo sempre discretamente preoccupati, guardiamo come un incubo all'indice R con zero che deve restare sotto l'1. In altri Paesi un troppo veloce allentamento delle misure di contenimento ha causato una salita dell'indice sopra 1. Serve grande prudenza e ragionare settimana per settimana", ha affermato Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato.
Per quanto riguarda la ricerca su un vaccino, nella migliore delle ipotesi si potrebbe arrivare a un risultato definitivo nel giro di un anno. Lo ha detto Marco Cavaleri, dell'Agenzia europea del farmaco. "Dai dati sugli studi in corso e se tutto procede come previsto", alcuni vaccini attualmente in sperimentazione "potrebbero essere pronti per l'approvazione tra un anno". L'esperto ha però precisato che si tratta di "uno scenario ottimista", perché "non tutti i vaccini che entrano in fase di sviluppo potrebbero arrivare all'autorizzazione" e "potrebbero esserci ritardi".
A livello globale i numeri si fanno davvero impressionanti: le vittime di coronavirus sono oltre 300mila, più della metà delle quali nella sola Europa. Il nostro resta il continente più colpito dal virus, con 1,78 milioni di casi confermati e 160mila decessi, che rappresentano il 43% dei contagi e il 56% delle vittime a livello globale. Secondo Hans Kluge, direttore regionale per l'Europa dell'Oms. si sta assistendo a un numero crescente di casi soprattutto nelle regioni europee orientali.