Il presidente del Consiglio superiore di Sanità ritiene "ingeneroso e prematuro" parlare di ritardo del piano vaccinale del nostro Paese
Tra i 30.420 partecipanti coinvolti nello studio sul vaccino di Moderna, 196 si sono ammalati di coronavirus con sintomi ma solo 11 facevano parte del gruppo dei vaccinati, mentre 185 avevano ricevuto il placebo. A confermare per il vaccino mRNA-1273 un'efficacia del 94,1% nel prevenire il Covid-19 sintomatico e del 100% contro le forme gravi è la pubblicazione dei risultati dello studio di fase 3 Cove sulla rivista New England Journal of Medicine.
Proprio sul vaccino di Moderna, il presidente del Consiglio superiore di Sanità, Franco Locatelli, ha spiegato che "il 6 gennaio l'Ema ha in programma l'ok e saranno cosi disponibili altre 10 milioni e 600mila dosi di vaccino. Inoltre e vi è in corso, in fase avanzata di negoziazione, la possibilità di acquisire un numero equivalente di dosi da parte di Moderna. Quindi sommando dosi di Pfizer e Moderna, sostanzialmente arriviamo a sfiorare i 62 milioni di dosi".
Per quanto riguarda le polemiche sul piano vaccinale del nostro Paese, Locatelli ha aggiunto che "oltre alle prime 470mila dosi di vaccino, vi saranno a gennaio ogni settimana dalle 450mila alle 490miila dosi e questo è un dato importante che dimostra che questa sarà la nostra più grande campagna vaccinale. Quindi leggere che l'Italia è in ritardo mi sembra ingeneroso ed è prematuro avventurarsi a soli 4 giorni dal via della campagna simbolica".