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"Le risorse pubbliche utilizzate per creare condizioni di vita più umane nelle carceri, nella prospettiva di un reale reinserimento, non sono sprecate, ma ben impiegate per garantire la sicurezza di tutti". È quanto si legge nella memoria del procuratore generale della Corte dei Conti, Pio Silvestri. La relazione mette in guardia dal sovraffollamento e dalla "cesura dei legami affettivi" negli istituti penitenziari, che "rischiano di rendere la pena una vendetta pubblica, anziché un momento di riflessione e di ripartenza".