A Castrolibero dopo una pagina social di testimonianze e una denuncia ai carabinieri arrivano gli ispettori ministeriali. Nel mirino un docente che "chiedeva foto per una sufficienza" e la preside che non si sarebbe mossa per tempo
Gli studenti del liceo scientifico "Valentini-Majorana" di Castrolibero (Cosenza) continuano a protestare per non far passare in sordina il caso delle presunte molestie sessuali ai danni di alcune studentesse. Dopo la prima denuncia formale ai carabinieri, i ragazzi chiedono l'allontanamento definitivo del docente accusato. Nel mirino anche la preside che, secondo i ragazzi, non sarebbe intervenuta per tempo nei confronti del professore
L' occupazione - Gli studenti decidono di parlare, anzi di far ascoltare la loro voce occupando da giovedì la loro scuola. Tutto era partito da denunce anonime sui social. Si parla di presunte molestie sessuali, atteggiamenti discriminatori e richieste di materiale fotografico sessuale. tutto riconducibile a un insegnante del liceo scientifico di Castrolibero. Ma non finisce qua: l'istituto è occupato perché la preside avrebbe minimizzato le denunce verbali dei ragazzi e non avrebbe preso alcun provvedimento. Una situazione che andrebbe avanti addirittura da anni. Col passare del tempo le situazioni di violenza (non solo fisiche ma soprattutto psicologiche) e gli atteggiamenti sessisti sono diventate "consuetudine", raccontano le studentesse. La preside dal canto suo non ha apprezzato l'iniziativa di condividere pubblicamente su una bacheca web le testimonianze delle presunte molestie e ha querelato per diffamazione gli amministratori della pagina social. I ragazzi adesso protestano ad oltranza e chiedono anche che la dirigente venga rimossa dall'incarico.
La denuncia dell'allieva - Una studentessa, oggi maggiorenne, ha deciso di andare dai carabinieri per mettere nero su bianco la propria versione dei fatti. In questi giorni, la giovane ha raccontato di avere subito molestie sessuali da un insegnante quando aveva appena 14 anni ed era al primo anno di liceo. Era il 2018. Si parla di "attenzioni" e richieste di foto particolari da parte del docente alla ragazza come quella di consegnargli uno scatto del suo seno per ottenere la sufficienza nella propria materia. Parallelamente all'inchiesta della Procura di Cosenza sarebbe partita anche un’indagine interna della dirigente scolastica.
"Avrei dovuto farti di peggio", sarebbero state le parole pronunciate nei corridoi del liceo Valentini dal professore accusato all'indomani delle prime testimonianze sulla pagina social. Sarebbe stata questa la goccia che ha fatto traboccare il vaso, spingendo la ragazza ad uscire allo scopero: "A quel punto, sconvolta, ho raccontato tutto alla mia famiglia e ho presentato denuncia ai carabinieri". Suo fratello, poi, si scaglia contro la preside: "Perché ha negato e perché non ha preso provvedimenti? Sapeva e non ha fatto nulla se non spostare momentaneamente di plesso il docente".
L'ispezione - Dopo le testimonianze, la denuncia ai militari, l'occupazione della scuola e l'indagine interna avviata dalla preside Iolanda Maletta al "Valentini-Majorana" arrivano anche gli ispettori inviati dall'Ufficio scolastico regionale della Calabria per fare chiarezza su quello che è successo tra i banchi di scuola.