Neonata rapita a Cosenza, Sofia e i genitori lasciano la clinica
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Rosa Vespa si è addossata tutta la responsabilità di quanto accaduto, sostenendo che il marito fosse all'oscuro di tutto. Chiesta per la donna una visita psichiatrica
Svolta nell'indagine per il rapimento di Sofia, la neonata portata via dalla clinica "Sacro Cuore" di Cosenza. Al termine dell'udienza di convalida del fermo di Rosa Vespa e del marito Moses Aqua, il gip ha disposto la scarcerazione immediata dell'uomo. Vespa, da quanto si apprende, si è addossata tutta la responsabilità di quanto accaduto, confermando di fatto quanto già emerso nella prima fase dell'indagine, cioè che il marito fosse all'oscuro di tutto. "È davvero provato da tutta la vicenda ma ha confermato che non si era mai accordo di nulla: la moglie gli mostrava il pancione. Si è accorto che non era suo figlio solo a casa e subito dopo è arrivata la polizia", ha spiegato l'avvocato di Aqua, Gianluca Garritano.
Stando a quanto emerso, la donna ha raccontato di aver finto una gravidanza per 9 mesi ingannando anche il marito e ha precisato di non aver voluto fare del male a nessuno. Su quanto da lei commesso non ha saputo darsi una risposta logica, mentre sulla dinamica dell'accaduto ha fornito alcuni particolari sui quali proseguono le indagini.
“E’ un piano che è cresciuto giorno dopo giorno, non c’era un progetto preciso - è il racconto che la donna avrebbe fatto al gip, secondo "La Repubblica" -. Sono rimasta incastrata in una bugia che non sono riuscita a gestire. Non so perché l’ho fatto. C’era la voglia di maternità da tanti anni. Non avevo deciso di rapire quella bambina, è stato casuale. Non sapevo più che cosa fare e sono entrata in quella stanza. Ero disperata perché non sapevo come uscire fuori da questa situazione. Sono addolorata per quello che ho fatto e mi scuso con quella mamma”. Sugli aborti precedenti che aveva dichiarato alla polizia ha aggiunto: “Non ho perso nessun bambino, anche quelle erano bugie”.
Per convincere il compagno di essere incinta e di aver partorito il loro figlio Ansel, nome indicato dalla donna in un post su Facebook in cui annunciava la nascita del bambino, Vespa gli avrebbe anche mostrato una finta lettera di dimissione dall'ospedale. La lettera, si apprende da fonti legali, è ora agli atti del fascicolo. "Non si è mai accorto di nulla anche perché lei gli mostrava le ecografie, gli faceva vedere il pancione", ha ribadito il legale dell'uomo.
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Ero convinto che mia moglie fosse incinta e che quello era mio figlio - avrebbe detto, sempre secondo quanto ricostruito da "La Repubblica", Aqua Moses -. Me ne sono accorto solo qualche minuto prima che arrivasse la polizia. Mio cognato mi ha detto di quel video e delle notizie che circolavano. Ho preso il bambino, l’ho spogliato e ho visto che era femmina. Mi sono messo a piangere. Lei aveva il pancione e si tirava il latte dopo il presunto parto. Non avevo nessun sospetto in tutti questi mesi. Ero arrabbiato perché quando è nato mio figlio non potevo vederlo, perché aveva le difese immunitarie basse ed era positivo al Covid, così mi aveva detto lei”.
L'avvocato di Vespa, Teresa Garritano, ha fatto sapere di aver chiesto l'applicazione di una misura meno afflittiva rispetto alla custodia in carcere, per la quale il gip si è riservato di decidere, e l'autorizzazione a sottoporre la 51enne a una visita in carcere da parte di un medico specializzato in psichiatria, richiesta alla quale il pm non si è opposto.
"Come può Moses essere dichiarato estraneo?". Lo chiede la famiglia di Federico Cavoto e Valeria Chiappetta, genitori di Sofia. La famiglia Cavoto sottolinea, in particolare, il fatto che la scarcerazione di Moses sia avvenuta il giorno dopo che Valeria Chiappetta aveva chiesto ad una poliziotta di rassicurarla sul fatto che i due fermati per il rapimento di Sofia sarebbero rimasti in carcere, e si dice, in questo senso, "sconvolta e incredula". "Non crediamo all'estraneità dell'uomo - aggiungono i familiari dei genitori di Sofia - e, a questo punto, temiamo che il prossimo passo sarà quello di dichiarare Rosa Vespa inferma di mente, facendo in modo che anche per lei si aprano le porte del carcere".