La direzione del carcere di Bancali diffida il medico del terrorista a rilasciare dichiarazioni ad una radio anarchica
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A difesa di Alfredo Cospito, l'anarchico detenuto in regime di 41 bis nel carcere di Cagliari, scende in campo Amnesty International, quando sono passate ormai diverse settimane dall'inizio del suo sciopero della fame. "Cospito - scrive in un tweet l'ong impegnata nella difesa dei diritti umani - è arrivato a quasi 100 giorni di sciopero della fame. Ribadiamo che è dovere delle autorità italiane adempiere agli obblighi di protezione e rispetto dei diritti umani del detenuto, tenendo conto delle dure condizioni del regime del 41 bis cui è sottoposto".
La direzione del carcere di Bancali, a Sassari, ha scritto all'avvocato di Alfredo Cospito, per invitare la dottoressa Angelica Milia, che segue le condizioni di salute del detenuto, a non rilasciare più dichiarazioni a Radio onda d'urto, emittente dell'area anarchica. Lo rivela La Nuova Sardegna che ha pubblicato uno stralcio della missiva. "Visto quanto segnalato dal direttore generale della D.G.D.1., con nota pervenuta a questa Direzione il 20 gennaio, la dottoressa Milia viene diffidata a rilasciare a seguito delle visite, dichiarazioni all'emittente radio 'Onda d'Urto', al fine di non vanificare le finalità del regime di cui all'ex art. 41 bis O.P. Ulteriori dichiarazioni rese in tal senso, potranno indurre a valutare la revoca dell'autorizzazione all'accesso in Istituto", si legge sul quotidiano.
Io mi sono sempre limitata a esternare le condizioni di Alfredo da quando ha iniziato lo sciopero della fame, non mi sono mai pronunciata su quelle che sono le condizioni carcerarie nelle quali vive". Lo ha detto a Radio Onda d'Urto la dottoressa Angelica Milia in merito alla diffida che l'amministrazione penitenziaria di Sassari ha emesso nei suoi confronti. La dottoressa è stata autorizzata ad una nuova visita il 26 gennaio, ma è stata invitata a non parlare più con quella radio. "Sono allibita", ha aggiunto.
"Una volta - ha detto alla radio la dottoressa - abbiamo parlato dello spazio ristretto nel quale lui prendeva l'ora d'aria ma al di là di questo niente, perché il detenuto mi viene portato in infermeria e di fatto io non ho mai visto la cella di Alfredo, è lui che me ne ha parlato. Non capisco perché non possa esternare quelle che sono le condizioni di salute di Alfredo - aggiunge -. Oggi ho parlato con il collega delle carceri che mi ha detto che ha perso circa 10 chili nel giro di una settimana". A questo punto la visita del 26 gennaio potrebbe saltare. "Non lo so - dice alla emittente Angelica Milia - perché non so se anche questa intervista fatta oggi mi possa pregiudicare l'ingresso. Non lo so - ribadisce - sono allibita".
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