Torino, bombe carta al corteo degli anarchici
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Il 55enne è detenuto dallo scorso 5 maggio a Sassari. E' in sciopero della fame da 45 giorni, i giudici di Torino hanno accolto una richiesta degli avvocati e disposto la trasmissione degli atti alla Consulta
E' stato confermato il 41bis per Alfredo Cospito, l'anarchico da quasi due mesi in sciopero della fame nel carcere di Sassari per protestare contro le sue condizioni di detenzione. Il Tribunale di sorveglianza ha respinto il reclamo avanzato dai suoi difensori contro il regime di carcere duro che gli era stato applicato per quattro anni, ma i giudici della Corte di Assise d'appello di Torino hanno deciso lo stop al processo e accolto una richiesta dei legali dell'uomo e, sollevando una questione di legittimità costituzionale, hanno disposto la trasmissione degli atti alla Consulta.
Il processo La norma su cui viene chiesto un intervento è quella che impedisce di concedere l’attenuante del fatto di lieve entità se l’imputato è considerato recidivo. Per Cospito la Procura generale aveva chiesto l'ergastolo, ma i giudici di Torino parlano di "lieve entita'" del fatto, considerandola una attenuante. La Cassazione aveva annullato la precedente sentenza di appello: per gli ermellini il reato per cui si doveva procedere era appunto la strage politica, anche se, come hanno osservato i magistrati piemontesi, il gesto "per un caso fortunato" aveva provocato solo "danni limitati alle cose". E poi, ricordano i giudici di Torino, nei processi precedenti la pubblica accusa aveva ritenuto anche lei di lieve entità il fatto contestato. Invece, in questa occasione, la Procura generale si era "discostata" chiedendo appunto l'ergastolo.
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Le accuse Cospito, per gli inquirenti, è insieme alla compagna Anna Beniamino Saluzzo l’ideologo dell’organizzazione FAI/FRI (Federazione Anarchica Informale – Fronte Rivoluzionario Internazionale) ed era stato condannato a 20 anni di reclusione per l’invio dei due pacchi bomba alla scuola allievi carabinieri di Fossano nel 2006 (che nel merito non ha provocato feriti). In base alla riqualificazione del reato da parte della Cassazione, nel luglio 2022 Cospito è stato però condannato per il reato di devastazione, saccheggio e strage (art. 285 del codice penale), che prevede l’ergastolo. Già nel maggio 2022 è stato invece deciso per lui l’isolamento, come previsto dal 41 bis, ed è stato trasferito a Sassari presso la Casa Circondariale di Bancali.
Le proteste Nella notte di domenica a Cagliari sono state danneggiate tre vetrate e il monitor del bancomat di una banca: un'azione firmata "Alfredo libero": stessa cosa a Roma, con cassonetti bruciati, vetrate e bancomat danneggiati e ricoperti di scritte nei quartieri di San Giovanni e Tuscolano; lunedì mattina invece, nel centro di Bologna, due giovani hanno occupato una gru lasciando pendere dall'alto uno striscione con la scritta "il 41bis uccide" "Alfredo libero, tutti liberi" e "Morte allo Stato". E nel giorno del processo è tornata a farsi sentire la voce degli anarchici: "Le conseguenze" del no del giudice alla sospensione del 41 bis, "qualsiasi queste saranno, sono da imputare agli apparati di Stato" è apparso sulle pagine social riconducibili a un centro sociale torinese di area anarchica. Nelle stesse ore, sulla sede della Lega di Sant'Ambrogio, in Val di Susa nel Torinese, sono apparse in vernice rossa delle scritte contro il 41 bis e in solidarietà con Cospito.