Gli anarchici annunciano: "Giovedì presidio sotto la sede di FdI a Milano"
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Alfredo Cospito, l'anarchico in sciopero della fame contro il carcere duro, in una lettera condanna il regime carcerario del 41 bis. "Sono pronto a morire per far conoscere al mondo cosa è veramente il 41 bis. Settecentocinquanta persone lo subiscono senza fiatare", si legge nella missiva. "Il più grande insulto per un anarchico è quello di essere accusato di dare o ricevere ordini", scrive ancora Cospito.
"Quando ero al regime di alta sorveglianza avevo comunque la censura e non ho mai spedito pizzini ma articoli per riviste anarchiche, mi era permesso di leggere quello che volevo, di evolvere", ricorda ancora Cospito.
Intanto il legale dell'anarchico annuncia che farà "ricorso alla Corte europea dei diritti umani. È una strada da intraprendere doverosamente". "Stiamo analizzando la possibilità di richiedere un provvedimento di urgenza", aggiunge l'avvocato Flavio Rossi Albertini durante una conferenza stampa in Senato a cui ha partecipato anche il professor Luigi Manconi.
"Dopo la decisione della Cassazione Cospito continua a rimanere in carcere e ha sospeso anche integratori, potassio e zucchero. In 133 giorni di sciopero della fame ha perso 50 chili", spiega Rossi Albertin aggiungendo che "il fisico è estremamente provato, ma lo spirito tenace e determinato, il suo morale è fiero". "Un anarchico che dà ordini è un ossimoro e ritenere che lui possa farlo gli fa vivere questa situazione come una violenza", sottolinea il legale.
"L'assemblea cittadina milanese contro il 41 bis e l'ergastolo ha indetto per giovedì 2 marzo un presidio solidale ad Alfredo Cospito sotto la sede di Fratelli d'Italia a Milano". Lo si legge sui profili social di "Galipettes", centro sociale milanese vicino alla galassia anarchica.
Il 12 febbraio, sempre in occasione di un corteo anarchico a sostegno di Cospito, a Milano si erano verificati scontri con le forze dell'ordine con lanci di petardi, bottiglie e pietre.