Per motivi culturali, religiosi o igienici migliaia di bambini stranieri ogni anno vengono circoncisi, ma i prezzi alti dell'intervento inducono all'abusività una grossa percentuale di famiglie indigenti
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Per motivi culturali, religiosi o igienici tra i 4000 ed i 5000 bambini stranieri ogni anno in Italia vengono circoncisi. Circa il 35% subisce la pratica clandestinamente, e spesso non realizzata da medici, con il rischio di infezioni ed emorragie che possono diventare letali. Molto pesa l'aspetto economico (con il Servizio sanitario questo intervento varia dai 250 ai 400 euro) e anche i limitì di età (spesso troppi "alti") previsti in Italia. Diversi i casi riportate dalle cronache: a Genova è morto un neonato, a Scandiano (Reggio Emilia) un bimbo di 5 mesi, a dicembre 2018 a Monterotondo (Roma) un bambino di due anni, circonciso insieme al fratello gemello che è riuscito a sopravvivere. E ancora, nel 2016 morì un bimbo a Torino, altre vittime a Treviso e Bari.
I dati dei bimbi circoncisi raddoppiano, arrivando a 9.000/10.000 bambini l'anno, se si considerano anche quelli che, pur vivendo in Italia, vengono 'operati' nei paesi d'origine.
L'impatto economico. In alcune regioni come il Lazio ed il Veneto le famiglie di migranti (per lo più tunisini, egiziani, nigeriani, iracheni, siriani e di tutti i paesi africani e albanesi di origine mussulmana) possono accedere al Servizio sanitario con una spesa che varia dai 250 ai 400 euro. In Toscana invece c'è un regime di convenzione. Privatamente i costi raggiungono anche i 2500 euro, con picchi fino 4000 euro. Ad alimentare il mercato clandestino sono anche i molti irregolari che ovviamente non possono rivolgersi a strutture autorizzate. Costi troppo alti per chi vive in situazioni di indigenza.
I limiti di età. Ma c'è anche un altro aspetto che favorisce la clandestinità: nel Lazio, ad esempio, alcune strutture pubbliche sottopongono alla circoncisione soltanto i bambini che hanno compiuto i 4 anni, per altre, come il poliambulatorio di Civitavecchia, devono avere almeno 12 anni soprattutto per questioni legate all'anestesia. "Ma il 99% dei genitori chiede di poterlo fare quando il bambino ha pochi mesi", spiega Foad Aodi (presidente dell'Associazione Medici di origine straniera in Italia si batte contro le circoncisioni fuori controllo) che ha lanciato un appello al Ministero della Salute perché autorizzi "la circoncisione nelle strutture sanitarie pubbliche e private a livello nazionale con prezzi accessibili" ed anche "per abbassare l'età" di accesso alla pratica. Nei paesi d'origine la circoncisione, che non viene praticata dai medici, costa pochissimo, spesso basta un'offerta.