In 15mila in Spagna per la Tomatina: il ritorno della battaglia a suon di pomodori dopo lo stop per Covid
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I dimessi e i guariti sono 68.638. Scendono i ricoveri nelle terapie intensive (-5). Il tasso di positività si attesta al 18,8% (-0,1%)
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Nelle ultime 24 ore in Italia si registrano 34.479 nuovi casi di coronavirus, a fronte di 183.059 tamponi processati. Lo riporta il ministero della Salute, secondo cui i morti sono 38. I dimessi e i guariti sono 68.638. Scendono i ricoveri nelle terapie intensive (-5) mentre salgono quelli nei reparti ordinari (+252). Il tasso di positività si attesta al 18,8%, in lieve calo rispetto al 18,9% di giovedì.
Il totale dei casi di Covid rilevati dall'inizio della pandemia in Italia è di 22.467.278. Sono 136 i pazienti ricoverati in terapia intensiva nel bilancio tra entrate e uscite (giovedì erano 141), mentre gli ingressi giornalieri sono 16. I ricoverati nei reparti ordinari sono invece 4.101 (giovedì erano 3.849). Gli attualmente positivi sono 441.944. Dimessi e guariti sono 21.848.242, mentre il totale dei decessi dall'inizio della pandemia è di 177.092.
Salgono da 2 a 5 le Regioni classificate a rischio alto - Sono cinque, questa settimana - rispetto alle due della settimana precedente - le Regioni classificate a rischio alto nel monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute sull'andamento dell'epidemia di Covid-19. Si tratta di Emilia Romagna, Lazio, Marche, Puglia e Veneto. Le restanti 16 Regioni e Province autonome sono invece classificate a rischio moderato.
Rezza: "L'aumento della circolazione del virus inizia a essere sostenuto" - "Questa settimana si nota un aumento del tasso di incidenza dei casi di Covid nel nostro Paese e l'incidenza si fissa a 325 per 100mila abitanti: si è quindi verificato un sensibile aumento rispetto alla settimana precedente. Dato l'aumento della velocità di circolazione virale, che adesso comincia a essere abbastanza sostenuto, è importante mantenere comportamenti ispirati alla prudenza e soprattutto effettuare le dosi di richiamo dei vaccini. Questo riguarda soprattutto le persone a rischio al fine di evitare le conseguenze più gravi della malattia". Così il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza.
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