Cervinia, folla e polemiche per apertura stagione ai tempi del Covid-19
© Twitter | Cervinia, niente distanziamento in funivia
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"Più tempo passa e più la data di apertura del 7 gennaio scritta nel Dpcm si trasforma in una colossale presa in giro", sostengono i firmatari del documento, che accusano l'esecutivo di non avere interesse per la montagna
"Più tempo passa e più la data di apertura del 7 gennaio scritta nel Dpcm si trasforma in una colossale presa in giro". Lo sostengono gli Assessori delle Regioni delle Alpi che chiedono al governo "una data di apertura certa" degli impianti di sci e "adeguati ristori per tutte le imprese colpite dalle limitazioni". Secondo loro "la montagna ha bisogno di tempi lunghi per organizzarsi, la situazione sta diventando sempre più grottesca".
I firmatari del documento - Il documento con le richieste al governo è firmato da Daniel Alfreider, vicepresidente Provincia Autonoma di Bolzano, Luigi Giovanni Bertschy, vicepresidente Regione Autonoma Valle d'Aosta, Sergio Bini, assessore al Turismo Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Martina Cambiaghi, assessore allo Sport Regione Lombardia, Federico Caner, assessore al Turismo Regione Veneto, Roberto Failoni, assessore al Turismo Provincia Autonoma di Trento, e Fabrizio Ricca, assessore allo Sport Regione Piemonte.
Serve una data - "Come Regioni e Province autonome siamo già al lavoro per portare in approvazione al più presto il protocollo rivisto" sulla base delle osservazioni del Comitato Tecnico Scientifico, "auspicando - almeno questa volta - in un velocissimo responso. A quel punto si saprà come si potrà aprire, ma chiaramente non è sufficiente, serve anche una data di apertura", insistono gli assessori delle Regioni delle Alpi.
L'accusa al governo - "Tuttavia - a malincuore - bisogna riscontrare come dal governo manchi assolutamente ogni interesse verso la montagna e questo vale persino da chi ne ha la competenza. Il ministro al turismo Dario Franceschini dia un segnale di attenzione nei confronti della montagna e del turismo invernale", sostengono gli assessori. "L'economia di molte valli è in ginocchio. Dal 6 dicembre al 10 gennaio il turismo invernale e il suo indotto registrano numeri straordinari, come si può solo pensare di ignorare un settore trainante dell'economia delle Alpi?", concludono.
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