A "Mattino Cinque News" il punto di vista dell’infettivologo e del microbiologo
"Condivido tutto quello ha detto il prof. Andrea Crisanti, l'unica cosa che posso dire diversa è che c'è un lavoro che dimostrerebbe che l'immunità che sviluppiamo con Omicron è minore rispetto l'immunità che si sviluppava con la variante Delta e con le varianti precedenti, quindi rispetto a chi si contagia oggi, sviluppi meno anticorpi e potrebbe essere questa la ragione per la quale spesso chi fa Omicron magari poi la rifà nel giro di poche settimane". Con queste parole è intervenuto a "Mattino Cinque News" il prof. Matteo Bassetti, Direttore Clinica Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova, per commentare la situazione attuale della pandemia.
"Quello che a noi interessa - ha detto il prof. Bassetti - è evitare l'impatto delle forme gravi perché alla fine se tante persone hanno il raffreddore, l'influenza in queste forme che noi vediamo, non impattano sul sistema sanitario almeno nella parte ospedaliera, quindi questa elevata circolazione di virus non è solo negativa, potrebbe anche avere una positività perché alla fine fa sì che si crei quell'immunità di gruppo, di gregge, che consente evidentemente di affrontare l'esito, soprattutto le forme gravi che sono quelle che ci hanno fatto chiudere l'Italia, che sono quelle che ci hanno messo in difficoltà".
Il prof. Andrea Crisanti, professore ordinario di Microbiologia all'Università di Padova, ha parlato delle persone fragili: "Ieri ci sono state 90 mila persone che si sono infettate e hanno sviluppato una malattia lieve, ci sono stati 12 mila vaccinati è chiaro che la circolazione del virus ha avuto un impatto maggiore che la vaccinazione ieri, il problema sono i 190 morti di ieri, queste sono persone fragili vaccinate, è lì che dobbiamo agire, i fragili devono continuare a mettere la mascherina al chiuso e possibilmente evitare anche di andare in ristoranti affollati, i fragili se sono in età da lavoro devono rimanere a casa e gli deve essere data la possibilità di fare lo smart working, e ai fragili indigenti, e ce ne sono tanti pensionati che non hanno un reddito elevato, bisogna dare la possibilità di ricevere i parenti e le badanti in condizioni di sicurezza".
"In Italia milioni di persone hanno la legge 104 - ha concluso il prof. Crisanti - e svolgono un ruolo sociale importante perché di fatto assistono parenti e anziani, e devono essere messe nella condizione di frequentarli in condizioni di sicurezza, altrimenti noi avremo 150 morti al giorno che fanno 60 mila morti all'anno".