Coronavirus, a Bergamo vaccino ai medici e infermieri dell'ospedale-simbolo
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Il presidente della Regione chiarisce: "Siamo stati noi che abbiamo sollevato la questione e che abbiamo fatto ricorso al Tar convinti che la classificazione fosse sbagliata"
"La polemica mi lascia indifferente: fidiamoci di quello che decideranno i giudici, lasciamo che la magistratura accerti come si sono svolti i fatti e individui se ci sono delle responsabilità". Lo ha detto il presidente Attilio Fontana a Tgcom24 in merito alla classificazione della Regione Lombardia in zona rossa dal 17 al 23 gennaio. "Io sono tranquillo e sereno - ha poi chiarito -. Noi abbiamo sempre mandato i dati in maniera corretta e trasparente".
"Questa situazione si è verificata solo perché noi abbiamo lanciato l'allarme, nessun altro a Roma, all'Istituto Superiore della Sanità aveva evidenziato come i dati principali andavano in una direzione positiva e solo l'Rt andava in una direzione negativa", ha precisato Fontana alla trasmissione "Dentro i fatti", su Tgcom24.
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"Siamo stati noi a segnalare tutto" "Siamo stati noi che abbiamo sollevato la questione, che abbiamo chiesto una sospensiva dell'ordinanza che ci metteva in zona rossa per esaminare tecnicamente la situazione, siamo stati noi che abbiamo fatto ricorso al Tar convinti che la classificazione era sbagliata e che abbiamo insistito affinché venissero affrontati tutti i problemi legati all'algoritmo", ha affermato.
"Class action doverosa, la sosterrò" La class action portata avanti da alcune categorie lavorative, che punta al rimborso del mancato guadagno legato al fatto che la Lombardia è rimasta erroneamente per una settimana in zona rossa "non preoccupa" il presidente Fontana, il quale la giudica addirittura "doverosa". "La sosterrò sicuramente", ha proseguito.
"Vaccini? Molto preoccupati ma il nostro piano è pronto" Fontana ha quindi detto di essere molto preoccupato per la situazione vaccini" per "non aver ricevuto risposte concrete". "Anche in questo caso siamo stati accusati di ogni male - ha aggiunto -. Sembrava che Regione Lombardia avesse la colpa di tutto quello che stava accadendo in Italia, invece seguivamo un programma che abbiamo dovuto interrompere perche' mancano le forniture" dei vaccini. "Dobbiamo salvaguardare le seconde dosi per non vanificare il primo vaccino", ha spiegato ancora Fontana che ha confermato come a Palazzo Lombardia siano "preoccupati anche per AstraZeneca", il cui vaccino non ha ancora ottenuto il via libera dall'Ema, "perché non sappiamo quante dosi ne verranno consegnate. Siamo preoccupati ma pronti con il nostro piano".