Covid, vaccinati e no: tasso di ricoveri gravi e mortalità rilevati dall'Iss
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I nuovi casi sono rimasti sostanzialmente stabili rispetto alla settimana precedente, ma risultano sottostimati del 50%. Vaccinazioni in calo: quarta dose solo al 26,9%
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Aumentano i ricoveri Covid nella settimana fra il 25 novembre e il primo dicembre. Lo indica la Fondazione Gimbe nel suo monitoraggio indipendente, secondo cui le persone ricoverate con sintomi sono aumentati dell'11,1% (845 in più, da 7.613 a 8.458) rispetto alla settimana precedente. Le terapie intensive, invece, sono cresciute del 28% (70 in più, da 250 a 320). Nello stesso periodo si osserva anche un aumento dei decessi pari al 9,5% (da 580 a 635, ossia 55 in più, 14 dei quali riferiti a periodi precedenti).
Casi stabili ma sottostimati del 50% - I nuovi casi di Covid sono rimasti sostanzialmente stabili nella settimana fra il 25 novembre e il primo dicembre rispetto alla settimana precedente. Tuttavia "il numero dei nuovi casi settimanali non è più un indicatore affidabile della circolazione virale, sottostimata almeno del 50%", rileva il presidente della Fondazione, Nino Cartabellotta. Il numero dei positivi non è affidabile, aggiunge, "sia per l'utilizzo diffuso di tamponi fai da te, sia per il mancato testing di persone asintomatiche o paucisintomatiche".
Vaccinazioni in calo, quarta dose solo al 26,9% - Vaccinazioni anti-Covid ancora in calo in Italia, sia nella prima dose (-1,3%) sia nella terza e la quarta (che al momento ha una copertura del 26,9%), mentre sulla quinta non si hanno ancora dati ufficiali; le persone non vaccinate nel nostro Pese sono 6,7 milioni.
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Per quanto riguarda i nuovi vaccinati, nel periodo 25 novembre-primo dicembre sono diminuiti dell'1,3%, dai 1.084 della settimana precedente a 1.070. In controtendenza la fascia d'età fra 5 e 11 anni, che registra un incremento del 3,4% rispetto alla settimana precedente con 213 nuove vaccinazioni, pari al 19,9%. Diminuiscono invece del 12,7% le prime dosi fra gli over 50 (407).
Al 2 dicembre, prosegue la Fondazione Gimbe, sono 6,79 milioni le persone di età superiore a 5 anni che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino. Di queste, 6,10 milioni sono attualmente vaccinabili, pari al 10,6% della platea (dall'8,1% del Lazio al 14,1% della Valle D'Aosta) e 0,69 milioni sono temporaneamente protette in quanto guarite da Covid da meno di 180 giorni, pari all'1,2% della platea (dallo 0,8% della Valle D'Aosta al 2,2% del Friuli Venezia-Giulia).
Per quanto riguarda la terza dose, al 2 dicembre risultano 40,3 milioni di somministrazioni, "con una media mobile a 7 giorni di 2.643 somministrazioni al giorno, in calo rispetto alle 2.784 della settimana precedente. In base alla platea ufficiale (47.703.593), aggiornata al 20 maggio, il tasso di copertura nazionale per le terze dosi è dell'84,6%: dal 78,6% della Sicilia all'88,5% della Lombardia. Sono 7,34 milioni le persone che non hanno ancora ricevuto la dose booster. Di queste, 5,64 milioni possono riceverla subito, pari all'11,8% della platea (dal 7,5% del Piemonte al 19,7% della Sicilia) e 1,7 milioni non possono riceverla nell'immediato in quanto guarite da meno di 120 giorni, pari al 3,6% della platea (dall'1,8% della Sicilia al 5,9% del Veneto).
Per la quarta dose, il tasso di copertura nazionale è del 26,9%, con nette differenze regionali: dal 12,1% della Calabria al 40,3% del Piemonte. Il monitoraggio osserva che la platea comprende 19,1 milioni di persone, 12,3 milioni delle quali possono riceverla subito, mentre 1,7 sono guarite da meno di 120 giorni e 5,1 milioni l'hanno già ricevuta.