Dal 13 al 19 luglio, inoltre, ci sono stati 10.975 ricoverati con sintomi nei reparti di area medica (+12,9%); in terapia intensiva il 10,1% in più
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Mentre iniziano a calare i nuovi casi giornalieri di Covid-19 (-13,8% rispetto alla settimana scorsa), continua ad aumentare il peso dell'ondata estiva sugli ospedali. Nella settimana dal 13 al 19 luglio ci sono stati 10.975 ricoverati con sintomi nei reparti di area medica, rispetto a 9.724 della settimana precedente, cioè 1.251 in più, pari al 12,9%. In terapia intensiva sono invece finiti 413 pazienti rispetto a 375 dei sette giorni precedenti, cioè il 10,1% in più. È quanto emerge dal monitoraggio della Fondazione Gimbe, in base al quale continuano ad aumentare i decessi: 823 a fronte di 692 della settimana precedente, +18,9%.
Dopo 5 settimane di aumento di casi, dunque, inizia l'inversione della curva: nella settimana 13-19 luglio nel monitoraggio Gimbe una media di 90mila casi giornalieri. Continua, come anticipato, la crescita di ricoveri e terapie intensive, +13% e +10%, mentre 1,4 milioni di persone sono in isolamento domiciliare.
Per quanto riguarda le reinfezioni, secondo l'ultimo report dell'Istituto Superiore di Sanità preso in esame dalla Fondazione Gimbe, nel periodo 24 agosto 2021-13 luglio 2022 ne sono state registrate in Italia oltre 738mila, pari al 4,9% del totale dei casi. La loro incidenza nella settimana 6-13 luglio si è attestata all'11,7% (pari a 79.179), in aumento rispetto alla settimana precedente (10,8%).
Entrando nello specifico dei numeri, nella settimana 13-19 luglio, in 6 Regioni si registra un incremento percentuale dei nuovi casi (dal +0,6% delle Marche al +28,6% della Valle D'Aosta), mentre nelle restanti 15 una diminuzione (dal -0,6% del Piemonte al -18,8% della Campania). Rispetto alla settimana precedente, in 71 Province si rileva una diminuzione dei nuovi casi (dal -24,2% di Napoli al -0,1% di Biella), mentre le rimanenti 36 province registrano un aumento percentuale dei nuovi casi (dal +0,1% di Teramo al +28,7% di Gorizia).
"Si impennano", intanto, le somministrazioni della quarta dose di vaccino: +190% in 7 giorni, ma si è "ancora lontani dal target di 100mila al giorno". "Con il progressivo declino della protezione vaccinale nei confronti della malattia grave dopo 120 giorni dalla terza dose - spiega il presidente di Gimbe Nino Cartabellotta, - il secondo richiamo (quarta dose) rappresenta dunque un vero e proprio trattamento salvavita, in particolare negli over 80".