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L'ipotesi allo studio prevede maggiori controlli e l'anticipo del coprifuoco, oltre a chiusure di bar e ristoranti, nei giorni festivi e prefestivi
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Il governo Conte sta valutando un irrigidimento delle misure anti-Covid nei giorni festivi e prefestivi. L'idea è rendere tutta l'Italia zona rossa o arancione, permettendo però uno specifico allentamento per i piccoli Comuni. L'ipotesi allo studio prevede di adottare norme omogenee in tutta Italia, con un irrigidimento delle disposizioni come annunciato anche dalla Merkel in Germania, per evitare la terza ondata. Lunedì incontro Cts-Lamorgese.
Riunione con il Cts per fare il punto Proprio per fare il punto della situazione si vedranno lunedì i capi delegazione della maggioranza con gli esperti del Comitato tecnico scientifico e i ministri Luciana Lamorgese, Francesco Boccia ed altri. La riunione, proposta dal capo delegazione dei 5 Stelle Alfonso Bonafede, ha un duplice obiettivo: analizzare la situazione epidemiologica e i rischi sanitari e capire se vi siano preoccupazioni particolari in vista dei possibili assembramenti nelle vie dello shopping nei prossimi giorni.
Conte: "Vigili e responsabili anche durante le festività" "Sono ormai lunghi mesi che siamo tutti impegnati, con grandi e piccoli sacrifici, nella battaglia contro il Covid-19. La nostra comunità nazionale, pur tra mille difficoltà, è riuscita a mostrare un forte spirito di coesione e un grande senso di responsabilità. Sono convinto che continueremo a mostrare questa saldezza anche nelle prossime settimane, in occasione delle festività natalizie. Dobbiamo continuare a impegnarci e a mantenerci vigili per contrastare il contagio". E' il monito del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
Evitare qualsiasi allentamentoNon ci sarà dunque alcun allentamento, nonostante le continue richieste delle Regioni e delle categorie produttive. Anzi, sulla nuova stretta il governo sembra aver ritrovato la compattezza e aver sposato la linea dei rigoristi, i ministri Roberto Speranza e Francesco Boccia che da tempo ribadiscono la necessità di evitare qualsiasi apertura, che poi pagheremo a gennaio e febbraio.
Il Pd chiede nuove misure Con una nota al termine di un vertice di ministri e capigruppo con il segretario Nicola Zingaretti, il Pd chiede esplicitamente nuovi provvedimenti. "Le misure del governo stanno funzionando ma malgrado questo il numero delle vittime è drammatico, così come il numero complessivo dei positivi". Dunque bisogna fare "di tutto" per non disperdere i risultati: "alla luce di un sicuro aumento del rischio di assembramenti dovuto al periodo delle festività, occorre valutare l'adozione di nuove misure che garantiscano il contenimento dei contagi".
I 5 Stelle favorevoli alla linea del rigore "Fermezza e rigore" chieste anche dai 5 Stelle che si dicono soddisfatti per la presa di posizione del Pd anche se, sottolineano fonti del Movimento, ci sono stati negli ultimi giorni troppi "ondeggiamenti" da parte dei Dem. E non chiude alla nuova stretta neanche Italia Viva, con Teresa Bellanova che però chiede "coerenza": "Decidiamo misure anche più restrittive di quelle attuali, se necessario, ma comprensibili e coerenti. Perché solo così i cittadini saranno indotti a rispettarle".
Non è escluso un nuovo Dpcm Ora si tratterà di tradurre le dichiarazioni in misure. E non è escluso a questo punto che possa esserci anche un nuovo Dpcm, per intervenire sugli aspetti più problematici con norme omogenee in tutta Italia, per rendere l'intero Paese zona rossa o arancione nelle giornate più a rischio, con un irrigidimento delle disposizioni, come annunciato anche dalla Merkel in Germania.
Più controlli e chiusure mirate E dunque interventi per evitare gli assembramenti nelle vie e nelle piazze dello shopping e nelle zone centrali delle grandi città - prevedendo maggiori controlli e chiusure mirate o anticipando il coprifuoco e la chiusura di bar e ristoranti - e limitare i grandi spostamenti, dunque sia quelli tra le Regioni - che però si interromperanno a partire dal 21 dicembre per effetto del Dpcm già in vigore - sia quelli all'interno delle stesse.
Verso una deroga agli spostamenti per i Comuni sotto i 5mila abitanti "Siamo in una fase che ci mette tutti a dura prova, supereremo la tempesta e ne usciremo migliori", ha detto il premier Conte che ha presieduto la riunione dei capidelegazione per mettere a punto proprio le deroghe per i piccoli Comuni "promesse" nei giorni scorsi. L'ipotesi è quella di consentire di uscire, ponendo un limite chilometrico (forse 30), solo dai Comuni sotto i 5mila abitanti e dovrebbe essere tradotta in una mozione di maggioranza che impegni il governo, da depositare lunedì al Senato ed essere votata mercoledì in Aula, quando è già previsto il voto sulla mozione del centro destra che punta a far saltare il blocco previsto per gli spostamenti tra tutti i Comuni.