Situazione "spaccata" sui contagi: maglia nera alla Sicilia, con 200 positivi ogni 100mila abitanti. Piemonte e Lazio tra gli esempi virtuosi
Secondo la stima aggiornata a lunedì mattina alle 6 dalla struttura commissariale per l'emergenza, guidata da Francesco Paolo Figliuolo, in Italia è stata superata la soglia di 77 milioni (77.177.188) di dosi somministrate di vaccino anti-Covid, l'89.6% delle dosi consegnate. Gli immunizzati, che hanno quindi ricevuto anche la seconda dose, sono 37.476.187 (il 69,39 % della popolazione over 12).
Incidenza alta in Sicilia - Nonostante una situazione più o meno omogenea nella somministrazione dei vaccini, la fotografia dei contagi nel nostro Paese mostra un'Italia spaccata in due. In Sicilia l'incidenza è di 200 casi ogni 100mila abitanti, con una percentuale di immunizzati pari al 55%, la più bassa in Italia. La situazione è molto diversa in Lombardia, dove con il 66,7% di doppie dosi, i casi su 100mila abitanti sono soltanto 35.
Pressione ospedaliera - Un altro aspetto dolente riguarda la pressione sugli ospedali: in Sicilia, unica regione in zona gialla, i ricoveri nei reparti ordinari sono al 19%, mentre le terapie intensive al 12%. Bene invece la gestione di Lombardia (5% per i reparti ordinari e 3% per le intensive), Lazio e Piemonte.
Pfizer supera le 60 milioni di dosi - Nella "sfida" tra le varie case produttrici, ad aggiudicarsi il titolo di vaccino più utilizzato in Italia c'è sicuramente quello prodotto dalla anglo-tedesca Pfizer-BioNTech, che ha distribuito oltre 60 milioni di dosi. Al secondo posto troviamo Vaxzevria della casa farmaceutica Astrazeneca, con 12 milioni e Moderna con 11,5 milioni. Il siero monodose Johson & Johnson è stato inoculato a sole 2 milioni di persone.
Lazio, D'Amato: "80% positivi rientrati dalle vacanze" - Tra le Regioni che stanno gestendo meglio l'ondata estiva di nuovi contagi c'è il Lazio, che ha somministrato quasi otto milioni di dosi di vaccino. "Abbiamo quattro milioni di persone che sono già immunizzate - ha dichiarato l'assessore alla sanità D'Amato - e l'80% dei positivi delle ultime settimane sono persone rientrate dalle vacanze al Sud o in Toscana".
Hub aperti a settembre, chiesto l'aiuto dei medici di famiglia - La priorità, secondo D'Amato, è quella di "evitare di affrontare in autunno una pandemia di non vaccinati". Da qui arriva la decisione di lasciare gli hub aperti e fruibili senza prenotazione anche per il mese di settembre. "Preferiamo mantenere le strutture attive, in attesa di sapere se dovremo affrontare la terza dose. Inoltre - continua l'assessore del Lazio - abbiamo mandato ai medici di famiglia gli elenchi di chi non ha ancora deciso di immunizzarsi per contattarli personalmente".