analisi partita due settimane fa

Covid, la Croce Rossa: "Test sierologici? Poca adesione tra i cittadini, indagine prorogata sino a fine giugno"

Lo afferma il vicepresidente nazionale Rosario Valastro. La mappatura è stata predisposta dall'Istat ed è iniziata due settimane fa. Solo il 24% dei contattati ha detto sì subito

08 Giu 2020 - 19:55
 © IPA

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"Ci aspettavamo maggiore adesione dai cittadini. Prorogheremo l'indagine sino a fine giugno". Lo afferma Rosario Valastro, vicepresidente nazionale della Croce Rossa, sull'indagine nazionale epidemiologica con test sierologici per mappare la circolazione del SarsCov2 sul territorio, predisposta dall'Istat e partita due settimane fa.

"Onestamente ci aspettavamo più adesioni, più che altro perché c'era stata una grande mobilitazione popolare con la voglia di sottoporsi a tamponi e analisi per sentirsi sicuri", ha sottolineato Valastro. Tra le spiegazioni della bassa disponibilità dei cittadini a sottoporsi ai test sierologici, Valastro chiarisce: "Abbiamo pagato lo scotto di un acuirsi di  una presenza eccessiva di varietà di test, alcuni dei quali sono stati poi ritirati dal commercio, mentre questi attuali sono i più sicuri, e poi anche a causa di una non completa informazione, dal momento che la campagna di comunicazione sull'indagine epidemiologica è stata avviata parallelamente all'avvio delle telefonate. Tant'è che poi l'adesione è andata un po' crescendo".

"L'appello che lanciamo a coloro che hanno ricevuto un Sms di preallerta è che quando arriveranno le telefonate sappiano che non si tratta di pubblicità o altro, si tratta di un prelievo fatto in una struttura accreditata ed entro 15 giorni - conclude - avrete i risultati della presenza o meno degli anticorpi".c

Oltre 150mila chiamate per test: solo 24% sì subito - "Stiamo lavorando incessantemente con i nostri volontari da due settimane per l'indagine sierologica promossa dal Ministero della Salute e Istat. Un lavoro quotidiano che continuiamo e che ha portato ad oggi a effettuare oltre 150mila chiamate con il 24% di risposte positive al primo contatto di cui oltre la metà ha effettuato già il prelievo, e un 63% di persone da ricontattare che per vari motivi non hanno ancora risposto. Il 13% ha espresso un rifiuto temporaneo che cercheremo di trasformare in risposte positive. Lo afferma la Croce Rossa.

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