La donna, 35enne, è in terapia intensiva da circa un mese. Hanno aspettato che il bimbo, prematuro, potesse venire al mondo in sicurezza con il parto cesareo: non è stato contagiato dal virus
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È nato venerdì, con un cesareo all’ospedale di Cona, nel Ferrarese: Rayt, 2 chili e 200 grammi di vita nonostante le condizioni di salute difficili della mamma Anani. La donna, 35enne, è ricoverata in terapia intensiva da circa un mese perché positiva al Covid ed è ancora intubata: i medici hanno atteso che il piccino, prematuro, fosse abbastanza grande per venire al mondo in sicurezza. Il parto è andato bene e il tampone del neonato è negativo, per la gioia di tutta la famiglia.
A raccontare la storia è il papà, al Resto del Carlino. Di origini marocchine, dal 2012 vivono a Cento, nel Bolognese: Ryat è il terzo figlio (ha due fratelli di sei e due anni) e tutti hanno fatto i conti con il Covid.
Il focolaio ha riguardato anche suocera e cognato, con tanto di odissea per i suoi altri due bimbi piccoli, positivi ma asintomatici, per i quali non c'era nessuno che potesse occuparsene. Per questo sono stati ricoverati per un periodo in pediatria e poi, grazie agli assistenti sociali sono stati portati in un Covid hotel dal quale, dopo qualche giorno, sono finalmente tornati a casa.
"I medici sono stati bravissimi - racconta Radouani Ben Zouini, facchino all’Interporto di Bologna- Hanno aspettato che il bimbo potesse nascere con il parto cesareo. In questo modo, mi dicono, mia moglie potrà essere curata anche con terapie più forti". Ora non resta che sperare che mamma Anani possa finalmente tornare dai suoi figli.