"Sono molto preoccupata: non vorrei ritrovami per la terza volta a rivedere le stesse scene", ha aggiunto. Il suo post sta sollevando molte polemiche
Elena Pagliarini © Ansa
"Vedo grande preoccupazione per il pranzo di Natale. Preoccupatevi di non farlo in ospedale o peggio di non farli mai più, i pranzi". E' il monito di Elena Pagliarini, infermiera del pronto soccorso dell'ospedale di Cremona, diventata simbolo della lotta alla pandemia quando, nella prima ondata, venne ritratta esausta davanti al computer. Mentre si discute di messa di mezzanotte, di pranzi e cenoni, con il dibattito sul Natale aperto in tutta Italia, Pagliarini ha voluto lanciare un avvertimento chiaro.
L'infermiera, premiata per il suo impegno anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, non usa mezzi termini nel suo monito su Facebook: "Sono molto preoccupata: non vorrei ritrovami per la terza volta a rivedere le stesse scene. Anch'io ho una famiglia con la quale vorrei stare, ma non lo farò, non quest'anno. Il Natale lo trascorrerò in corsia".
Le polemiche - Le frasi che l'infermiera ha postato non sono piaciute a molti e la donna è stata bersaglio di critiche. "Questi infermieri dovrebbero smetterla di fare i fenomeni da social e limitarsi a fare semplicemente il proprio lavoro, senza tutti questi proclami. Un lavoro che peraltro si sono scelti loro e che nessuno ha costretto a fare", scrive Nicola. "Non ci rompete le p..!! E fateci fare un Natale umano ...che in questo tragico momento stiamo vivendo disumanamente", sbotta Alessandro. E Ilary: "Mia cara infermiera....Sei diventata famosa solo grazie ad una fotografia.... Ma ogni singolo infermiere dovrebbe essere elogiato ma non per una fotografia ma per il lavoro impagabile svolto durante la pandemia della scorsa primavera... Per cui evitiamo battute inutili pensa a fare il tuo lavoro e non politica che ci sono abbastanza che la fanno".
C'è chi, come Giustino, dice di rispettare il lavoro che medici e infermieri fanno "ma di non accettare consigli per come si deve vivere o cosa fare: se fosse per loro - scrive - saremmo tutti a casa a morire di depressione". Monia le augura "meno arroganza" e c'è chi come Niccolò ricorda che tra il personale medico è stato scovato chi timbrava il cartellino e chi se ne andava a fare la spesa, chi andava a giocare a tennis e chi faceva visite privatamente nei propri studi medici mentre doveva essere in ospedale.
Ci sono tanti, però, che la pensano come Elena. "Ma infatti, chi se ne importa dei pranzi di Natale o delle sciate", scrive una donna. "Io davvero non comprendo le priorità della gente, brava!", posta un'altra. "Speriamo stavolta si usi il buonsenso", si augura una terza e tanti le inviano online fiori ed emoticon per dimostrarle simpatia ed apprezzamento.