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Restrizioni Covid, tra le ipotesi la proroga del decreto natalizio o tutta Italia gialla il 7 e 8 e arancione 9 e 10

Per quanto riguarda la scuola, il premier Conte preme affinché la didattica in presenza al 50% riparta dal 7

03 Gen 2021 - 21:15

La scadenza del decreto natalizio, prevista il 7 gennaio, potrebbe essere prorogata con un'ordinanza del ministro della Salute. Le due ipotesi in campo sono quella di mantenere in vigore le misure vigenti fino al 15 gennaio, oppure di tornare in zona gialla per il 7 e 8 gennaio, per poi passare in fascia arancione il weekend del 9 e 10. Per quanto riguarda la scuola, il premier Conte preme affinché la didattica in presenza al 50% riparta dal 7.


E' stata superata la soglia delle 100mila persone vaccinate in Italia: in serata, il numero era pari a 109.454.


La scadenza del decreto natalizio, prevista il 7 gennaio, potrebbe essere prorogata con un'ordinanza del ministro della Salute. Le due ipotesi in campo sono quella di mantenere in vigore le misure vigenti fino al 15 gennaio, data di scadenza dell'ultimo Dpcm, oppure di tornare in zona gialla per il 7 e 8 gennaio, per poi passare alle misure della fascia arancione il weekend del 9 e 10 e, successivamente, sulla base del monitoraggio, assegnare le fasce per la settimana seguente.




"Siamo stati preallertati dal governo, dal ministro Speranza, dal ministro Boccia e dalla conferenza delle Regioni che riunisce noi governatori. E' assai probabile che vi sia già questa sera alle 21:30 un primo incontro tra governo e Regioni per cominciare a ragionare in tempi piuttosto stretti, perché alla Befana, finiranno restrizioni su tutto il territorio nazionale". Lo ha detto il presidente della Liguria, Giovanni Toti, in una diretta Facebook per fare il punto sull'epidemia.


Il piano nazionale sulla vaccinazione c'è e sta andando avanti, però emergono delle criticità locali. E' quanto emerso nel corso del vertice tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, i capidelegazione della maggioranza, il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia e membri del Cts in vista delle nuove misure anti-Covid.


Proroga del divieto di ospitare a casa più di due parenti o amici, minori di 14 anni esclusi. E' una delle ipotesi emersa durante il vertice tra il premier Giuseppe Conte, i capidelegazione della maggioranza, il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia e membri del Cts. La misura, già prevista nel decreto natalizio in scadenza il 6 gennaio, sarabbe prorogata fino al 15 del mese.


Nel weekend del 9 e 10 gennaio in tutta Italia saranno in vigore le misure previste per la zona arancione: tra queste, le chiusure di bar e ristoranti anche a pranzo, ma aperti solo per la vendita da asporto. Dal 7 gennaio e fino al 15, data di scadenza dell'ultimo Dpcm, viene consentito lo spostamento tra le regioni solo per ragioni di necessità. Sono queste alcune delle ipotesi emerse nel vertice tra il premier Giuseppe Conte, i capidelegazione di maggioranza, il ministro Francesco Boccia e membri del Cts.


Rivedere in funzione più restrittiva l'indice Rt, uno degli indicatori d'allarme che fa scattare le fasce per le Regioni. E' una delle ipotesi emerse durante il vertice tra il premier Giuseppe Conte, i capidelegazione della maggioranza, il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia e membri del Cts. In particolare, la soglia di Rt che fa scattare la fascia arancione sarebbe abbassata a 1 (invece dell'attuale 1,25) mentre per la fascia rossa basterebbe il raggiungimento di un Rt pari a 1,25 (invece dell'attuale 1,50).


In Italia si sono registrati 14.245 nuovi casi di coronavirus nelle ultime 24 ore, a fronte di 102.974 tamponi processati. Con altri 347 decessi, il totale delle vittime arriva a 75.332. Dopo l'impennata degli ultimi due giorni, torna a scendere il tasso di positività, che si attesta al 13,8% (rispetto al 17,6% di sabato). CLICCA E LEGGI


Ci sono stati 54.990 nuovi casi di coronavirus in Gran Bretagna nelle ultime 24 ore e altri 454 decessi. Malgrado il numero di nuovi casi sia leggermente in calo rispetto alle 24 ore precedenti, nel trend di una settimana è in deciso aumento (sette giorni fa i casi erano 30.501). Anche il numero dei decessi è sensibilmente in aumento rispetto ai 317 decessi registrati una settimana fa.


La didattica in presenza al 50% nelle scuole deve ripartire dal 7 gennaio. E' quanto avrebbe detto il premier Giuseppe Conte nel corso del vertice con i capidelegazione della maggioranza, il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia e membri del Cts. La riunione era stata convocata per fare un punto sull'emergenza Covid in vista della scadenza delle misure restrittive messe in campo per le festività.


Gli Stati Uniti continuano a mietere tristi record nella pandemia, tanto che le pompe funebri di Los Angeles sono a corto di bare per le vittime. Sabato il Paese ha registrato 277.346 contagi, superando ormai i 20 milioni di casi, mentre i morti sono oltre 350mila, in base ai dati della Johns Hopkins University. E altri 115mila americani potrebbero morire di Covid nel prossimo mese, secondo alcune proiezioni. Per fare una comparazione, più di 77.500 persone sono decedute a dicembre, il mese col bilancio più letale dall'inizio della pandemia.


Un provvedimento ponte tra il 7 e il 15 gennaio, cioè tra la data di scadenza del decreto natalizio e quella dell'ultimo Dpcm. E' una delle ipotesi che sarebbe stata sul tavolo del vertice di governo appena concluso. Non si esclude che tale provvedimento contenga misure che saranno applicate a livello nazionale, aldilà del sistema delle fasce.


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Due focolai di Covid in un comune di 3.200 abitanti. Accade a Rocca d'Evandro, nel Casertano, dove sono 76 i residenti positivi (la maggior parte asintomatici). L'ultimo cluster, con una quarantina di contagiati, si è sviluppato in seguito ad una veglia funebre per un'anziana svoltasi il 27 dicembre; sono risultati positivi gli oltre venti familiari, tra cui alcuni bimbi, e diversi vicini. Il focolaio si aggiunge a quello più circoscritto che ha colpito la Residenza per anziani situata nel paese, dove sono emerse una trentina di positività tra gli operatori sanitari e gli anziani, due dei quali deceduti.


E' terminato il vertice tra il premiere Giuseppe Conte e i capidelegazione della maggioranza, il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia e membri del Cts. La riunione era stata convocata per fare un punto sull'emergenza Covid in vista della scadenza delle misure restrittive messe in campo per le festività. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, vedrà nelle prossime ore il Cts e i membri della Cabina di regia per il monitoraggio regionale.


Oggi su quasi 12mila tamponi nel Lazio si registrano 1.681 casi di coronavirus. Ci sono stati in un giorno 24 decessi e 952 persone sono guarite. Lo riferisce l'assessore alla Salute, Alessio D'Amato. Il rapporto tra positivi e tamponi a livello regionale è pari al 14%. I casi a Roma Città sono stabili a quota 700.


Attualmente è pari allo 0,99 l'indice Rt in Italia. Lo indicano i calcoli del fisico Roberto Battiston, dell'Università di Trento, un risultato simile a quello fornito dall'Istituto Superiore di Sanità. "L'individuazione delle zone rosse, gialle e arancioni parte dal valore dell'indice Rt, ma non considera il grado di sviluppo dell'epidemia sul territorio", osserva Battiston.


Tokyo ha ufficializzato 816 nuovi casi di coronavirus nelle ultime 24 ore, un giorno dopo che i governatori della capitale e delle prefetture limitrofe hanno invitato il governo giapponese ad annunciare lo stato di emergenza per combattere una recente ondata di casi. Il primo ministro Yoshihide Suga ha finora resistito alle richieste di un secondo stato di emergenza nazionale; il governo ha introdotto per la prima volta questo provvedimento ad aprile durante una precedente ondata di pandemia.


E' salito a 84.027, secondo i dati ufficiali aggiornati alla tarda mattina, il numero degli italiani vaccinati contro il Covid 19. Il Lazio, con 17.374 vaccinati, è la Regione con il più alto numero di somministrazioni in assoluto; mentre la Provincia Autonoma di Trento è in testa alla classifica per quanto riguarda la percentuale dei vaccinati (45,1%) sul numero di dosi consegnate (4.975). Il 27 dicembre sono state consegnate 9.750 dosi di vaccino, interamente somministrate. Dal 30 dicembre al 1 gennaio sono state consegnate altre 469.950, in corso di somministrazione.


"Con l'avvicinarsi della data del 7 gennaio, e quindi del ritorno a scuola degli studenti delle superiori, assistiamo a numerose polemiche tra Regioni e governo sulla opportunità o meno di tale ripresa. Ci si deve basare sulle evidenze scientifiche rappresentate dal Cts e quindi sì alla riapertura in presenza ma solo se non ci sono rischi per l'incolumità di studenti e personale. La frequenza deve essere ripristinata ma senza turnazioni dannose per l'organizzazione di vita e di studio dei ragazzi, limitando al massimo l'ampiezza degli scaglionamenti". Lo dice il presidente dell'Associazione Nazionale Presidi, Antonello Giannelli.


La protezione immunitaria dall'infezione da virus SarsCoV-2 è completa solo dopo la somministrazione della seconda dose del vaccino anti Covid-19: lo rileva il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli." Negli articoli scientifici - osserva -è chiaramente riportato che anche negli studi clinici si sono infettate persone dopo la prima dose proprio perché la risposta immunitaria non è ancora completamente protettiva. E lo diventa soltanto dopo la seconda dose. Questa è una delle ragioni per non abbandonare comportamenti responsabili dopo essere stati vaccinati".


E' risultata positiva al Covid-19 una dottoressa dell'ospedale Umberto I di Siracusa che era stata vaccinata sei giorni fa a Palermo. Secondo quanto confermato dall'Azienda sanitaria provinciale, era stata una delle prime a essere sottoposta al vaccino e sabato è stata ricoverata.


In questo periodo molti, nonostante il coronavirus, hanno pensato "soltanto a fare le vacanze, al proprio piacere: questo mi ha addolorato tanto", perché queste persone non hanno "pensato a coloro che rimanevano a casa, ai problemi economici di tanta gente, alle persone buttate per terra". Così Papa Francesco, dopo l'Angelus.




Il governatore bavarese Markus Soeder ha chiesto che il lockdown sia esteso fino alla fine di gennaio, affermando che non dovrebbero esserci riaperture affrettate delle scuole. L'attuale lockdown è entrato in vigore il 16 dicembre, dopo che un blocco più leggero dall'inizio di novembre che non è però riuscito a ridurre le nuove infezioni da coronavirus. Inizialmente era previsto il suo termine il 10 gennaio. È previsto che la cancelliera Angela Merkel e i 16 governatori accetteranno di estendere la misura, quando rivaluteranno la situazione martedì, ma non si sa per quanto tempo e fino a che punto le scuole apriranno.


Anche i sindacati della scuola chiedono di non aprire gli istituti il 7 gennaio, come inizialmente si ipotizzava. "E' troppo rischiosa - afferma Elvira Serafini, segretario dello Snals -. Stiamo prendendo atto dei problemi dell' aumento dei contagi di questi giorni. Giorno 18 gennaio potremmo già avere un'idea dell'andamento epidemiologico e decidere a ragion veduta".


"Abbiamo vaccinato un milione di persone, più del resto d'Europa messo insieme": lo ha detto oggi il premier britannico Boris Johnson ai microfoni del programma tv Andrew Marr Show, secondo quanto riporta la Bbc. Johnson ha sottolineato che da domani circa 530.000 dosi del vaccino Oxford-AstraZeneca saranno disponibili nei centri di vaccinazione e "qualche milione in più" del vaccino Pfizer deve ancora essere somministrato ai pazienti.


E' stata convocata una riunione tra Giuseppe Conte e i capidelegazione della maggioranza per fare un punto sull'emergenza Covid in vista della scadenza delle misure restrittive messe in campo per le festività. All'incontro partecipa anche il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, e i membri del Comitato tecnico scientifico.


Dieci suore sono decedute in una casa di riposo di Cervia, nel Ravennate, dopo aver contratto il Covid-19. La struttura, che ospitava perlopiù anziane religiose, è diventata nelle scorse settimane un focolaio del virus, con 45 ospiti che sono state tutte contagiate. In dieci non sono sopravvissute: avevano tra 80 e 93 anni. Le altre sono ora guarite, tranne una ancora positiva ma asintomatica.


Sono 79.146 le persone vaccinate contro il coronavirus in Italia. Prima Regione è il Lazio, dove sono state somministrate 16.752 dosi.


Negli Stati Uniti sono state somministrate più di quattro milioni di dosi di vaccino anti-Covid. Alle 9 di sabato, il Cdc Covid Data Tracker ha riferito che erano state distribuite 13.071.925 dosi e sono state somministrate 4.225.756. I dati riguardano entrambi i vaccini Pfizer e Moderna.


Dall'istituzione delle prime "zone rosse", nel marzo 2020, fino al 27 dicembre la polizia stradale ha effettuato 1.439.339 controlli di persone, quasi equamente divisi tra viabilità autostradale e ordinaria. I controlli amministrativi presso le aree di servizio sono stati 150.793. Le persone complessivamente sanzionate per il mancato rispetto delle norme anti-Covid sono state 19.141.


In Lombardia "abbiamo medici e infermieri che hanno 50 giorni di ferie arretrate. Non li faccio rientrare in servizio per un vaccino nei giorni di festa. Ma assicuro tutti che faremo in tempo, nei tempi previsti. La vaccinazione è una priorità". Lo afferma l'assessore regionale lombardo alla Sanità Giulio Gallera, aggiungendo: "Il 17 gennaio iniziamo con i richiami per chi ha avuto una prima somministrazione".


"Il 7 gennaio vita normale? Andiamoci piano. Come si può parlare di ritorno alla vita normale? Viviamo in una pandemia, il virus circola diffusamente nel nostro Paese e i servizi sanitari sono sotto stress. Non è il momento di rilassarsi". Lo ha detto  il presidente dell'Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, aggiungendo: "Tutti i dati mostrano che l'epidemia non è finita, ma ancora in una fase molto pericolosa. Abbiamo però imboccato la strada per controllarla grazie ai vaccini".


Sono quasi 85 milioni (per la precisione 84.588.500) i casi di Covid-19 e 1.835.788 i decessi a livello globale. E' quanto emerge dall'ultimo bilancio stilato dalla Johns Hopkins University. Gli Stati Uniti restano il Paese più colpito, con 20.427.780 contagiati e 350.186 morti.


Tra le ipotesi del governo c'è anche quella di rafforzare la zona gialla nazionale. Si prenderà in prestito il modello delle Feste fissando per un mese (fino dunque alla prima settimana di febbraio) una zona rossa nazionale nei festivi e prefestivi. Chiusi dunque negozi, ristoranti, bar, vietata la circolazione se non per ragioni motivate. Uno sforzo che servirebbe anche a mettere a regime l'inizio a rilento della campagna vaccinale. A questo si affiancheranno nuovi limiti ai movimenti regionali per tutti e, forse, limitazioni all'orario di apertura di alcune attività commerciali sull'intero territorio nazionale.


La riapertura delle scuole potrebbe slittare al 18 gennaio. Tuttavia resta ancora in piedi l'ipotesi che da giovedì prossimo le aule torneranno a riempirsi, anche se solo per metà. Il rientro infatti sarà parziale con la didattica a distanza al 50% ovunque e orari d'ingresso scaglionati, ma solo in undici Regioni (il cosiddetto doppio turno, con ingressi alle 8 e alle 10 e lezioni da 45 minuti).


Il governo pensa inoltre a un nuovo giro di vite nazionale che potrebbe portare a istituire zone rosse nei fine settimana sull'intero territorio italiano. Significa chiudere bar, ristoranti, negozi, centri commerciali, oltre a vietare i movimenti non essenziali. Per gli altri giorni, si pensa comunque a ulteriori limitazioni alla circolazione intercomunale e interregionale.


La prima ipotesi sul tavolo del governo per il dopo-Feste è quella di formulare nuovi criteri per l'indice Rt che permettano di decretare, con numeri anche meno emergenziali, zone arancioni e rosse regionali. Tutto parte dai "giorni leggeri" dello shopping, quelli del periodo che va dal 6 al 23 dicembre, culminato con l'esodo delle vacanze verso Sud.

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