"La politica abbia coraggio di prendere decisioni scomode", dice il presidente Anp Antonello Giannelli
L'idea di far svolgere la quarantena in Dad ai non vaccinati in caso di un positivo in classe, come deciso in Francia, "è un'ipotesi percorribile ma prima devono cambiare il protocollo sanitario della gestione delle quarantene, elaborato dall'Iss, che risale all'anno scorso". Lo dice Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione nazionale presidi (Anp).
"In un anno e mezzo non si è riusciti a comprare più mezzi pubblici e ad assumere più autisti. Tralascio ogni giudizio però è uno dei punti più critici di questa vicenda", rincara Giannelli.
"Aderiamo alla richiesta del Cts, ovvero di perseguire l'obiettivo del 60% degli studenti tra i 12 e i 19 anni vaccinati. Poi parlare di obbligo per i minori è chiaro che è inopportuno", prosegue il presidente dell'Associazione nazionale presidi (Anp). "Abbiamo circa 4 milioni di ragazzi in quella fascia d'età - ha aggiunto - e il 60% è 2,4 milioni e se ci limitiamo solo alle scuole superiori, che presentano i maggiori problemi di distanziamento, scendiamo a 2 milioni".
La "via francese" - In Francia, da settembre, nel caso ci sia un positivo a scuola o un contatto di positivo, solo i liceali e gli alunni delle medie non vaccinati dovranno restare a casa e seguire le lezioni a distanza. Gli immunizzati potranno invece restare in classe. La misura è stata annunciata a radio France Info dal ministro dell'Istruzione, Jean-Michel Blanquer, che ha precisato che la norma non riguarda le materne e le elementari, che dovranno quindi chiudere per 7 giorni al primo caso di Covid, come avveniva nell'anno scolastico 2020-2021.