"ELEVATO IL NUMERO DI DECESSI"

Covid, Rezza: "Siamo ancora sopra la soglia critica per le terapie intensive"

"Con la vaccinazione, sarebbe bello partire almeno insieme a Francia e Germania. Priorità sarà data agli operatori sanitari, poi al personale delle Rsa e agli anziani"

15 Dic 2020 - 17:42
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"Siamo ancora sopra la soglia critica per l'occupazione dei posti in terapia intensiva e di area medica". Lo ha detto il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, sottolineando che il livello dei decessi per coronavirus "è davvero molto elevato e ciò indica che in questi due-tre mesi il numero delle persone infettatesi è grande con una ripresa dell'epidemia imponente".

Contagi, in Veneto oltre quota 3mila Analizzando la situazione epidemiologica, Rezza ha sottolineato: "Balza agli occhi il dato del Veneto che sta sopra i 3mila contagi con tasso di positività del 18%, mentre la Lombardia cala e c'è un netto miglioramento in Campania rispetto a un mese fa. Ciò dimostra che le misure restrittive funzionano: le Regioni che avevano incidenze più elevate e che sono state sottoposte a misure più restrittive ora stanno meglio delle altre".

Vaccino, prima operatori sanitari poi Rsa e anziani Rezza ha quindi parlato del piano vaccini. "Nella prima fase è previsto che si vaccinino gli operatori sanitari e credo che in questo caso l'adesione sarà più elevata e il problema sarà avere tanto vaccino a disposizione. Oltre a loro verrà vaccinato anche il personale delle Rsa e si inizierà a vaccinare anche la popolazione anziana nelle Rsa. Poi la campagna procederà vaccinando prima gli anziani". Con la vaccinazione, ha ricordato Rezza, "Gran Bretagna e Usa sono già partiti. Penso che presto partirà l'Ue, sarebbe bello partire almeno insieme a Francia e Germania".

Scuola, ancora presto per dire se riapriremo del tutto "Credo che sia ancora presto per dire se potremo o no riaprire completamente le scuole, anche le superiori" dopo le feste natalizie, ciò perché "l'incidenza dei casi è ancora molto elevata e finché non abbassiamo l'incidenza è difficile parlare di riapertura delle attività", ha aggiunto il direttore della Prevenzione del ministero della Salute.

Sul Natale nessun sadismo, ma nei luoghi chiusi il virus corre La preoccupazione di Rezza è legata alle feste. "E' possibile - ha sottolineato - che ciò che non vediamo sia addirittura piu' pericoloso di ciò che vediamo, facendo riferimento alla gente per strada. E' chiaro che le feste sono fatte apposta per incontrarsi. Nessuno affetto da sadismo, ma se tante persone si incontrano in luoghi chiusi quelli diventano i contesti in cui il virus corre di più. Nessuno vuole impedire qualcosa a qualcuno per imposizioni o interferenze non dovute, ma è logico che il primo sentimento è proteggere i propri cari".

Senza provvedimenti alla fine saremo costretti a un nuovo lockdown "Ricevo mail un po' minacciose e rinfacciano alla sanità di rallentare l'economia, ma - ha ribadito Rezzo - a rallentare è il virus non le misure: anzi le misure parzialmente restrittive come ora hanno tenuto bassa la circolazione del virus e hanno permesso delle attività. Se non si prende alcun provvedimento alla fine saremo costretti a fare il lockdown generale, che è quello che si vuole evitare".

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