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Il nuovo decreto riporta sui banchi milioni di alunni che fino a prima della pausa pasquale erano in didattica a distanza
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Il 7 aprile segna il ritorno a scuola per sei alunni su dieci, pari a 5,3 milioni su poco più di otto milioni in totale. Il nuovo decreto varato dal governo prevede la scuola in presenza nelle zone arancioni fino alla prima media e dalla seconda media e per tutto il ciclo scolastico delle superiori in presenza al 50%. Nelle zone rosse invece frequenteranno tutti gli alunni fino alla prima media, mentre si dispone la Dad dalla seconda media in poi.
Le Regioni non potranno decidere nuove chiusure Il ritorno a scuola in presenza come priorità del momento, messa in chiaro dal premier Draghi, avrà l'effetto di riportare sui banchi milioni di alunni che fino a prima della pausa pasquale erano in didattica a distanza. Secondo quanto prevede il decreto, le Regioni non potranno emanare decisioni più restrittive in ambito scolastico decretando la chiusura dell'attività in presenza.
Al vaglio le misure per monitorare i contagi Parallelamente si studia un modo per monitorare la situazione epidemiologica nelle scuole: test a campione, ad esempio, per garantire un monitoraggio costante, rintracciare eventuali positivi, interrompere a catena del contagio e avere con certezza e rapidità il tracciamento dei casi. Il ministero dell'Istruzione sta anche costruendo un Piano con Regioni, Province e Comuni per la realizzazione di attività educative da parte delle scuole nel periodo da giugno a settembre.
Le attività da giugno a settembre Il calendario prevede a giugno dei progetti incentrati al recupero degli apprendimenti, a settembre all'accoglienza e nei mesi di luglio e agosto alla socializzazione e agli aspetti ricreativi. In estate (a luglio e agosto) l'attività per il personale scolastico e gli studenti sarà su base volontaria mentre, per quanto riguarda i progetti, ogni scuola potrà fare le scelte in assoluta autonomia.
I numeri del rientro La nuova mappa dal 7 aprile vedrà 3,2 milioni di studenti (il 37,6%) che continueranno a seguire in dad da casa e 5,3 milioni nelle aule, pari al 62,3% . Nello specifico - i calcoli li fa Tuttoscuola - dovrebbero essere dunque 5.296.519, gli alunni di scuole statali e paritarie che potranno seguire le lezioni in presenza su un totale di 8milioni e 506mila. I dati comprendono anche circa un milione e 400mila bambini di scuola dell'infanzia per settimane esclusi dalle attività educative in presenza a scuola.
A scuola in presenza, dalla Lombardia alle Isole Le Regioni più interessate da questa riapertura in presenza sono la Lombardia con 785.910 in presenza (e 615.903 in dad), il Lazio con 687.592 (e 133.737 in dad), la Campania con 484.731 (e 460.262 in dad), la Toscana con 265.966 (238.650 in dad), il Veneto con 373.003 in presenza (307.093 in dad). Con la quasi totalità degli alunni in presenza (82-83%) le Isole: la Sicilia con 614.891 e la Sardegna con 170.004.
Con riferimento ai diversi settori scolastici, seguiranno le attività didattiche a scuola 1.393.010 bambini delle scuole dell'infanzia (il 100%), 2.605.865 alunni della primaria (il 100%), 906.011 alunni della scuola secondaria di I grado (il 52,9%) e parzialmente in alternanza al 50% 407.304 studenti delle superiori (il 14,6%).