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Si ipotizza un uso del pass all'italiana: lunedì probabile cabina di regia con Draghi
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L'uso allargato del green pass, trapela da fonti di governo, "sarà oggetto di discussione e valutazione nei prossimi giorni". Il sottosegretario alla Salute Sileri propone di fare subito come ha fatto la Francia, applicando "sul serio" il green pass. Sulla stessa linea Gelmini ma con qualche distinguo: "Ok a una via italiana". Speranza: ottimi dati dalla campagna vaccinale del personale scolastico.
Pressing politico per l'uso del green pass "alla francese" - Ma per dare un ulteriore impulso alla campagna vaccinale, specie tra i giovani e gli over 60 che mancano all'appello, si fa strada l'ipotesi di un green pass allargato, indispensabile per assistere ad eventi sportivi o culturali, ma anche per viaggiare e per entrare in bar e ristoranti sul modello francese. Ma l'uso del pass nella ristorazione è il punto più divisivo tra i partiti di maggioranza.
Dati iniziano a preoccupare: alcune Regioni vedono il "giallo" - I dati Covid, ancora sotto controllo, danno però qualche segnale negativo tant'è vero che alcune regioni, per colpa della variante Delta, potrebbero presto tornare in zona gialla. Il governo sembra intenzionato ad affrontare le questioni in modo organico, secondo quanto trapela, compresa la proroga dello stato di emergenza sanitaria. Una cabina di regia con il premier Mario Draghi potrebbe tenersi venerdì, giorno del monitoraggio e delle possibili ordinanze del ministro della Salute Roberto Speranza, o molto più probabilmente lunedì. Le nuove misure dovrebbero entrare in vigore a metà della prossima settimana.
Gelmini: "Sull'uso del green pass ci sarà versione italiana" - "La variante Delta ci preoccupa e quindi credo che si debba trovare una via italiana all'utilizzo ampio del green pass - dice il ministro degli Affari regionali e delle Autonomie Mariastella Gelmini -. Non inseguiamo modelli stranieri ma certamente il governo valuterà di estendere l'utilizzo ad altri servizi nella logica di incentivare le vaccinazioni". Se il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri invece esorta a "fare subito come Macron" in Francia e a rivedere i parametri per le fasce di colore, il leader della Lega Matteo
Salvini dopo aver incontrato Draghi avverte che "scelte estreme non piacciono ne' a me ne' lui. Il modello francese è fuori discussione".
Regioni: "Valutare non contagi ma pressione sanitaria" - Sui parametri le Regioni sembrano compatte e il presidente della Conferenza dei governatori Massimiliano Fedriga chiede di valutare i ricoveri - che non stanno salendo - e non i contagi, trascinati invece dalla Delta (oggi oltre 2mila, il doppio di una settimana fa). Sul green pass allargato invece Lazio, Campania, Emilia Romagna e Liguria, tra le altre, sono favorevoli, Lombardia e Veneto contrarie. "Decidiamo insieme come utilizzare al meglio il green pass", dice Fedriga, ricordando che ora si ottiene anche se guariti o con un tampone negativo.
Quale green pass: italiano o europeo? - C'è poi da tenere presente la differenza che ancora esiste tra il green pass italiano e quello europeo. Il primo, che si ottiene 15 giorni dopo la prima dose di vaccino, sarebbe in mano a 34 milioni di persone, mentre 24,5 non ne avrebbero diritto. Nella versione europea (15 giorni da vaccinazione completa) gli aventi diritto scenderebbero a 19,5 milioni e i non aventi diritto salirebbero a 40 milioni. Il ministro Speranza si dice soddisfatto per i 28,4 milioni di green card già scaricate e giudica "un dato robusto" che l'85% del personale della scuola abbia ricevuto almeno una dose.
La corsa alla vaccinazione per il personale scolastico - Ma quello delle vaccinazioni del personale scolastico resta un problema. In vista della riapertura a settembre, si oscilla tra la vaccinazione completata in Friuli Venezia Giulia e il 43% di docenti e ausiliari ancora non immunizzati in Sicilia (nell'isola ci sono anche 400mila over 60 da vaccinare e la media attuale è di 2 mila al giorno). Il fenomeno macroscopico dell'ultimo periodo è che, a fronte di mezzo milione di inoculazioni giornalieri, si fanno nella stragrande maggioranza seconde dosi e sono pochissimi i nuovi
vaccinati (ieri 469 mila richiami e 86 mila prime dosi).