Nella lotta alla pandemia, a sei mesi dalla seconda dose è "opportuno favorire la terza per la platea più larga possibile", afferma il ministro della Salute Roberto Speranza a colloquio con il "Corriere della Sera"
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"Se i reparti ospedalieri tengono non scatteranno misure e sarà un Natale come gli altri prima del Covid". Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, spiegando che "se invece i ricoveri salgono scatteranno le misure nei territori, in base al sistema dei colori. Non abbiamo mica sospeso la legge che prevede le fasce di rischio".
Nella lotta al Covid, a sei mesi dalla seconda dose è "opportuno favorire la terza per la platea più larga possibile", afferma il ministro della Salute Roberto Speranza a colloquio con il Corriere della Sera. A vaccinare sotto i 30 anni "ci arriveremo", dice il ministro, per il quale "già somministrare la terza dose sopra i 40 o 50 anni sarebbe un passo importante". Speranza invita ancora una volta alla cautela. Se da un lato in Italia "i numeri dell'epidemia e dei vaccinati sono oggettivamente migliori", bisogna comunque "restare con i piedi per terra, perché in tutta Europa la situazione è seria, l'onda del Covid è ancora alta".
La protezione data dai vaccini per il ministro è evidente, e fa l'esempio della Romania che, "con meno di 20 milioni di abitanti e solo il 30% di vaccinati, fa 600 morti al giorno". Con la vaccinazione della fascia 5-11 anni, l'auspicio di Speranza è di partire a "dicembre", ovvero "non appena l'Ema avrà approvato il vaccino e l'Aifa avrà dato il via libera per l'Italia". L'obiettivo è "arrivare al 50%" di copertura vaccinale per i più piccoli.