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Scattano con inizio settimana i nuovi colori dell'Italia. La firma del nuovo Dpcm, valido fino al 6 aprile, è attesa tra lunedì e martedì
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Entrano in vigore con l'inizio della settimana "i nuovi colori" dell'Italia: la Sardegna è la prima Regione bianca. Scattano anche nuove chiusure per le scuole: da lunedì più di un terzo degli studenti sarà a casa in Dad. Nell'ultima domenica di febbraio i cittadini si riversano nelle strade da Milano a Torino, a Roma. La firma del Dpcm è attesa tra lunedì e martedì.
Sardegna prima Regione bianca Ristoranti aperti fino alle 23, bar e pub fino alle 21 e coprifuoco che slitta dalle 22 alle 23.30 fino alle 5 del mattino. Sono le misure principali in vigore da oggi fino al 15 marzo in Sardegna (escluse le zone interdette con ordinanze dei sindaci), prima Regione d'Italia passata in zona bianca, e previste nell'ordinanza adottata nella tarda serata di domenica dal governatore Christian Solinas.
Con successive ordinanze, e in relazione all'andamento degli indicatori epidemiologici valutati dopo queste riaperture d'intesa con il tavolo composto da ministero, Iss e Regione, potranno essere riaperti anche palestre, centri commerciali nei weekend, musei e luoghi della cultura. Restano in piedi tutte le prescrizioni per far fronte all'emergenza Covid-19, e cioè il divieto di qualsiasi forma di assembramento e l'obbligo di indossare le mascherine.
Le altre Regioni che cambiano colore I passaggi di colore non sono però positivi per tutti: la Lombardia, il Piemonte e le Marche entrano infatti dalla zona gialla alla zona arancione andando ad aggiungersi ad Abruzzo, Toscana, Campania, Emilia Romagna, Umbria e alle province di Trento e Bolzano. La Liguria, invece, passa dalla zona arancione alla zona gialla, dove già si trovano Valle d’Aosta, Veneto, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Puglia, Sicilia, Calabria. Basilicata e Molise entrano in zona rossa.
Il primo Dpcm dell'era Draghi Il governo Draghi è intanto pronto a varare il nuovo Dpcm con le misure anti-Covid, che dovrebbe essere firmato tra lunedì sera e martedì Secondo quanto si apprende, sarebbero infatti previste nuove riunioni per perfezionare alcune norme, presumibilmente alcuni protocolli ad hoc per l'istruzione nelle zone arancioni e rosse. Dalla Conferenza delle Regioni è arrivato un parere, che non pone paletti all'ok al provvedimento. Anzi, secondo quanto trapela, ci sarebbe soddisfazione per l'apertura del tavolo sulla revisione delle fasce e per l'anticipazione delle comunicazioni sulle future restrizioni rispetto al Conte 2.
Il Dpcm, il primo dell'era Draghi, entrerà in vigore il 6 marzo e avrà durata fino al 6 aprile, comprendendo quindi anche le festività di Pasqua. Nel complesso il provvedimento conferma le misure già in vigore con il precedente esecutivo. Tra le principali novità l'apertura dal 27 marzo di cinema, teatri e sale da concerto, che dovranno seguire precise condizioni per contrastare anti-Covid 19.
Nelle zone rosse, invece, serrande abbassate per barbieri e i parrucchieri, che invece restavano aperti con i vecchi Dpcm. Bar e ristoranti sempre chiusi in zona gialla dopo le 18 e restano sospese le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali.
Timori e norme per la scuola Sulla scuola l'idea è quella di garantire lezioni in presenza alle superiori al 50%, ma lo scenario è in divenire. I dati relativi ai contagi e l'incidenza sempre più determinante delle varianti rischiano infatti di portare a una stretta. Secondo quanto viene riferito, resterà la discriminante dei colori, anche se declinata non a livello regionale ma per porzioni di territorio più piccole, come comuni o province.
Nelle zone rosse, anche quelle presenti in Regioni gialle, la scuola verrà chiusa. Per le zone arancioni e gialle dovrebbero restare i protocolli in uso che consentono la didattica in presenza al 50% per le scuole superiori, anche se non si escludono restrizioni maggiori in base al numero dei contagi, in quelle aree in cui si registrano 100 casi a settimane su 100mila abitanti (invece degli attuali 250).
Verso elementari chiuse in zona rossa "Una delle novità - ha spiegato il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini - dovrebbe essere che nelle zone rosse si chiude dalle scuole elementari e non più solo dalla prima media alle superiori. E anche in zone arancioni dove il contagio è molto alto, sopra i 250 contagi su 100mila abitanti, e dove la trasmissione nell'ultima settimana è molto elevata, si possono prendere decisioni", come è successo in alcune zone arancione scuro.
Assembramenti in diverse città, a Milano i Navigli a numero chiuso Complice il bel tempo e, per alcune Regioni, l'ultimo giorno di permanenza in una zona "più permissiva", sono stati molti gli assembramenti che si sono registrati in varie città italiane, con Milano, Torino, Napoli e Roma in testa. Nel capoluogo lombardo, in particolare, dopo le immagini di "rave party" sabato notte nella zona della Darsena, sono state create aree con ingresso a numero chiuso in corrispondenza proprio della Darsena e dei Navigli.