Per i presidi, il provvedimento dovrebbe essere "esteso a tutti" e non solo ai prof, mentre i sindacati della polizia chiedono di vedere Draghi
Dopo quelle sanitarie l'obbligo di vaccinazione viene esteso ad altre categorie. Il consiglio dei ministri, come annunciato, ha infatti dato il via libera all'immunizzazione obbligatoria, che scatterà dal prossimo 15 dicembre, anche a tutto il personale scolastico e all'intero comparto della difesa, sicurezza e soccorso pubblico. Immediate le reazioni: per i presidi, il provvedimento dovrebbe essere "esteso a tutti" e non solo ai prof, mentre i sindacati della polizia chiedono di vedere Draghi.
L'estensione si "applica" al "personale scolastico del sistema nazionale di istruzione, delle scuole non paritarie, dei servizi educativi per l'infanzia, dei centri provinciali per l'istruzione degli adulti, dei sistemi regionali di istruzione e formazione professionale, dei sistemi regionali che realizzano i percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore". Disposto anche il richiamo obbligatorio, sempre da metà dicembre, per le professioni sanitarie. In tema di sanzioni, "l'accertato inadempimento" determinerà l'immediata sospensione, senza però conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro. La sospensione causerà lo stop allo stipendio o a qualsiasi altro compenso o emolumento e sarà efficace fino alla comunicazione al datore di lavoro dell'avvio e del completamento del ciclo vaccinale o della somministrazione della dose di richiamo.
Per quanto riguarda il comparto scuola, i dati aggiornati sui soggetti vaccinati dicono che in una platea che comprende 1 milione e 545 mila persone, il 94% ha ricevuto una dose di siero mentre circa l'88,5% ha completato il ciclo delle due inoculazioni. I presidi, per bocca del presidente dell'Anp, Antonello Giannelli, definiscono "comprensibile" l'iniziativa ma chiedono che si vada verso un "obbligo generalizzato" e "non per alcune categorie come quella scolastica, in gran parte vaccinata. E' fondamentale, inoltre, istituire una corsia preferenziale per la terza dose".
Dal canto loro i sindacati delle forze dell'ordine hanno al momento posizioni diversificate. "Non tutti potranno essere d'accordo ma ricordiamo - afferma Daniele Tissone, segretario generale del sindacato di polizia Silp Cgil - che sono a oggi deceduti per Covid 19 operatori di polizia e uno solo di questi era vaccinato: 16 purtroppo non erano immunizzati perché non avevano fatto in tempo in quanto il vaccino ancora non era disponibile. Oggi la percentuale di vaccinati in Polizia è di circa il 90% comprendendo sia chi ha fatto una dose e chi due". Per Valter Mazzetti, segretario generale Fsp Polizia, "il momento storico che stiamo attraversando richiede più che mai un leale confronto istituzionale che possa garantire sinergia e compattezza, specialmente in un ambito strategico come quello della sicurezza del paese. Ecco perché rispetto all'introduzione dell'obbligo vaccinale anti-Covid per gli appartenenti alle Forze dell'ordine chiediamo un incontro con il Governo".
Preoccupazioni emergono anche dai sindacati del settore trasporti di Roma e Lazio dopo la decisione di rendere obbligatorio il Green pass "base" sul trasporto locale. Chiedono di pianificare i controlli del Green pass sui mezzi di trasporto pubblico locale in modo da "non penalizzare i tempi del servizio" e tutelare i lavoratori da eventuali aggressioni. Dopo la nuova stretta si temono infatti "criticità".