Dopo aver testimoniato al processo, Riccardo Casamassima racconta le conseguenze del suo gesto e chiede aiuto al governo. Il ministro Trenta: "Pronta a parlare con lui"
"Mi hanno minacciato per aver fatto il mio dovere come uomo e come carabiniere, per aver testimoniato al processo Cucchi, morto perché pestato dai miei colleghi". E' quanto denuncia, in un video su Facebook, Riccardo Casamassima, il carabiniere che, con la sua testimonianza, ha fatto riaprire l'inchiesta sulla morte di Stefano Cucchi. Casamassima conclude il messaggio rivolgendosi "ai ministri Salvini e Di Maio e al premier Conte: mi aiutino".
"Avevo manifestato le mie paureprima del processo del 15 maggio - spiega nel video -. Paure che si sonoconcretizzate perché mi è stato notificato un trasferimentopresso la scuola allievi ufficiali. Sarò allontanato edemansionato e andrò a lavorare a scuola dopo essere stato per20 anni in strada. E' scandaloso".
E ancora: "Ho subito minacce, nessuno miha aiutato. Mi appello alle cariche dello Stato: è giustoche una persona onesta debba subire questo trattamento? Mistanno distruggendo. Mi recherò al comando generale perincontrare il nuovo comandante generale. Se non mi verranno datedelle spiegazioni, sarò costretto ad andare inProcura e a denunciare quello che sta succedendo perché ilprocesso Cucchi è ancora aperto e quindi una qualsiasi azionefatta nei miei confronti lo va a compromettere".
Infine, aggiunge che "per giustificare il trasferimento, dicono di giudicarmi 'poco esemplare e inadeguato al senso della disciplina'".
Trenta: disponibile a parlare con Casamassima - "Ho ascoltato il carabiniere Casamassima su Facebook, ne ho già discusso con il comandante generale dell'Arma e sono disponibile a parlare con lui". Lo ha detto il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta. Lui, ha aggiunto, "ha chiesto di parlare con alcuni ministri, non ha citato il mio nome, ma sono io il ministro di riferimento e quindi lo farò volentieri. Sicuramente - ha rilevato - ci sono dei fraintendimenti e quello che dice nel video va approfondito". Quanto al trasferimento lamentato dal carabiniere, ha precisato il ministro, "non sono io che posso sospenderlo. Il trasferimento può essere stato deciso anche soltanto per tutelarlo. Questo lo dobbiamo approfondire".
Carabinieri: "Trasferimento Casamassima per disagio psicologico" - "Il trasferimento alla legione allievi, ubicata come il precedente reparto a Roma e in zona anche più comoda per raggiungere la sua abitazione, fa fronte a una situazione di disagio psicologico che Casamassima ha più volte rappresentato anche pubblicamente". E' quanto afferma il comando generale dei Carabinieri. Un disagio, prosegue il comando generale dell'Arma, "avvertito per la presenza nella stessa caserma di uno dei militari da lui chiamati in causa per il caso Cucchi e di un altro che avrebbe usato parole offensive nei suoi riguardi". L'Arma, conclude la nota, "ribadisce la propria solidarietà alla famiglia Cucchi nel convincimento che ogni Carabiniere chiamato a deporre, in questo come in qualsiasi altro procedimento, deve sempre riferire la verità, nella serena consapevolezza di adempiere al proprio dovere di cittadino e di Carabiniere".