Chiesta l’astensione del magistrato perché ha partecipato a eventi con membri delle forze dell’ordine
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A meno di tre settimane dalla prima udienza del processo agli ufficiali dei carabinieri per il depistaggio sulla morte di Stefano Cucchi, gli avvocati di parte civile hanno scritto una lettera al presidente del Tribunale di Roma Francesco Monastero. Gli chiedono di valutare se non sussistano motivi di astensione il giudice Federico Bona Galvagno che dovrà presiedere il processo dal 12 novembre. Il magistrato avrebbe preso parte a una serie di eventi ai quali partecipavano anche importanti membri dell’Arma.
Al processo gli imputati saranno otto, tra i quali il generale Alessandro Casarsa e i tenenti colonnello Francesco Cavallo e Luciano Soligo. Sono accusati di aver commesso, tra il 2015 e il 2018, dei falsi e depistaggi per coprire quanto successo la notte del 15 ottobre 2009, quando Stefano, dopo l'arresto dei carabinieri, ha subito un pestaggio violentissimo a cui è seguita la sua morte una settimana dopo. "Da un casuale accesso a fonti aperte - scrivono gli avvocati - è emerso che il giudice Bona Galvagno ha partecipato quale magistrato del tribunale di Terni a una serie di eventi (convegni, conferenze) tenutisi tra il 2016 e il 2018 che, sia per l'oggetto, sia per i partecipanti, tra gli altri appartenenti all'Arma, hanno attirato l'attenzione di chi scrive. In particolare due incontri del 2018”.
I due eventi a cui si fa riferimento si sono svolti uno a maggio, a cui ha partecipato l'ex comandante generale dei carabinieri Tullio Del Sette e il secondo a novembre, al quale ha partecipato anche il generale Leonello Saliva. Se il presidente del tribunale dovesse pensarla diversamente dagli avvocati, i difensori delle parti civili valuteranno se presentare una richiesta di ricusazione del giudice Bona Galvagno. Il generale Del Sette potrebbe anche essere chiamato a testimoniare dall'avvocato Anselmo, ma ancora la lista testi non è ancora stata divulgata.