per ottenere fondi regionali

"Da 0 a 4 quanto ti vergogni di loro?": il Comune di Nettuno sospende il questionario shock sui disabili

Il Comune di Anzio, competente per zona, aveva sottoposto ai nuclei familiari di Nettuno una serie di domande che hanno destato perplessità

24 Giu 2022 - 19:04

"Il Comune di Nettuno ha immediatamente sospeso la somministrazione del questionario per un approfondimento con il competente Dipartimento della Regione Lazio". Lo ha fatto sapere, in una nota, la stessa amministrazione in riferimento al questionario destinato alle famiglie con disabili che il comune di Anzio (nuovo referente di zona) aveva chiesto di compilare per accedere ai fondi regionali. Nel questionario, tra le altre cose, si chiedeva: "Da zero a quattro quanto ti vergogni del tuo familiare? Quanto risentimento provi nei suoi confronti? Quanto non ti senti a tuo agio quanto hai amici in casa?". Domande che hanno destato non poche perplessità. Ora, però, è arrivato lo stop. 

Il questionario era necessario per arrotondare le entrate delle famiglie che si fanno carico di chi soffre di diverse disabilità. Oltre a quelle per medicine e terapie, si aggiungono le spese del trasporto per raggiungere i centri specializzati. Il Sistema sanitario nazionale ne copre una buona parte ma spesso i nuclei famigliari sono chiamati a fare sacrifici, anticipando i costi delle varie terapie e attendendo il rimborso che potrebbe arrivare in ritardo.

Secondo quanto riporta La Repubblica numerosi nuclei familiari hanno deciso di fare richiesta della somma di denaro messa a disposizione dalla Regione. Nonostante quest'ultima avesse confermato la disponibilità, dopo diverso tempo, i fondi non sono stati erogati. La causa è attribuibile al passaggio di competenza in materia dal comune di Nettuno a quello di Anzio. Il nuovo ente ha richiesto agli utenti un ulteriore invio di documenti. Tra questi, il già citato questionario il cui scopo era quello di rilevare "lo stress percepito dal care-giver”. La sezione che contiene le domande incriminate è quella definita semplicemente Carico Emotivo.

Poche domande alle quali i tutori avrebbero dovuto indicare, con un voto da 0 a 4, quanta vergogna, imbarazzo o risentimento, provassero nei loro confronti, durante diverse occasioni sociali. Mamme e papà romani si sono sentiti, a questo punto, quasi presi in giro perché, trattandosi dei propri figli e persone piuttosto fragili, avrebbero preferito che questo argomento fosse stato analizzato alla presenza di uno specialista e non rimandato a una semplice casella con un numero di un freddo foglio stampato.

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