Il Sindaco della località alpina: "Caro affitti? Un problema che va avanti da anni, possiamo fare poco"
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Ogni giorno da Marcon (Venezia) a Cortina per poter insegnare. È la storia del professore Ivano Apisa, 49enne, costretto ad affrontare, a causa del caro affitti, cinque ore di auto per raggiungere i suoi alunni. "Non potevo permettermi di spendere 1.200-1.500 euro al mese a fronte di una busta paga di circa 1.650", ha affermato il prof in una intervista rilasciata al Corriere del Veneto.
Il docente aveva ottenuto, a novembre, la cattedra in una scuola media, in provincia di Cortina. Costretto a viaggiare in auto per i primi mesi, Apisa è riuscito a trovare una camera a Calalzo, a 45 minuti di distanza dal complesso scolastico. "Ora chiudo il mese a zero - ha detto il prof - ma a novembre ho speso lo stipendio tra benzina e pedaggi". Senza considerare che a giugno la stanza verrà affittata ai turisti. Da qui la paura di dover rinunciare, addirittura, alla cattedra guadagnata dopo anni di sacrifici: "Senza una soluzione dovrò richiedere di tornare a Marcon, nuovamente da supplente, lasciando così i miei ragazzi", ha dichiarato.
Sulla vicenda si è espresso Gianluca Lorenzi, il Sindaco di Cortina, affermando che si tratta di "un problema che va avanti da anni e riguarda, soprattutto, le giovani coppie". "Le amministrazioni precedenti - ha detto - avevano cercato una soluzione con le case in diritto di superficie, un sistema grazie al quale i cittadini avrebbero potuto costruire abitazioni in cooperative su terreni comunali offerti in comodato d'uso gratuito per 99 anni più altri 99 ai figli. Ma anche in questo caso la realizzazione di un appartamento implica per la sola costruzione un investimento dai 300 ai 400 mila euro, che pochi si sono potuti permettere".
La speranza del Sindaco è quella di approvare entro la fine del mandato, nel 2027, un Piano di assetto del territorio (Pat) che consenta l'edificazione di case di proprietà comunale da affittare a prezzo calmierato: "Le difficoltà abitative ci stanno molto a cuore - ha concluso il Sindaco - ma come Amministrazione comunale non possiamo fare più di tanto".
Anche il Presidente della provincia di Belluno, Roberto Padrin, ha riconosciuto la complessità delle abitazioni che riguardano, soprattutto, la zona del bellunese. Nel 2021 sulle 178.371 abitazioni presenti, 85.956 (il 48,2%) risultavano inoccupate, ed essendo tra queste il 64,3% situate nella parte settentrionale del territorio, si può ritenere si tratti in larga misura di residenze che i proprietari riservano agli affitti turistici. Inoltre, il 47% delle case è stato costruito prima del 1961 e che quindi la loro riqualificazione implica sforzi finanziari importanti. "Occorre riunire allo stesso tavolo enti locali, associazioni di categoria, sindacati, sistema bancario e quanti altri abbiano titolo per cercare soluzioni condivise. E ci vuole senso di responsabilità", ha affermato il presidente.