Overtourism, la classifica delle città italiane
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Dal Trentino alla Sardegna, città e borghi mettono in campo diverse strategie per contenere l'impatto dei turisti nel periodo di ferragosto
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Dal Trentino alle Cinque Terre, fino a Capri e alla Sardegna, sono diverse le strategie messe in campo per contenere l'impatto dei turisti nelle settimane sovraffollate di ferragosto. Semafori anti ingorgo per fare selfie e foto al panorama, accessi a strade e lidi da prenotare online, presenze a tempo oppure sensori che registrano i passaggi degli escursionisti, sono solo alcune delle misure ideate dai borghi e dalle città che subiscono maggiormente il problema dell'overtourism.
Le iniziative puntano un po' ovunque a limitare gli effetti collaterali del sovraffollamento di turisti che opprime tutto l'anno città d'arte come Roma e Firenze, che tentano la carta di contingentare gli affitti brevi, ma che l'estate affligge località anche di mare e montagna con piccoli paesini che devono adeguarsi all'onda d'urto di migliaia di vacanzieri in arrivo ogni giorno. Contro l'invasione degli ultra turisti nella valle di Fassa sono stati installati speciali sensori che monitorano il passaggio degli escursionisti. Sui Passi dolomitici la strategia è già tracciata, con regolamentazione del traffico e digitalizzazione di aree di parcheggio di interscambio.
A causa dei selfie dei villeggianti, c'è invece il senso unico alternato su Alta via del Sale, tra la strada bianca che collega Limone Piemonte (Cuneo) fino all'entroterra ligure, un percorso tortuoso e che offre una vista che attrae molti turisti. In Puglia invece le app supportano le prenotazioni per accedere ai lidi, mentre per limitare la pressione sugli ecosistemi della Sardegna sono state introdotte le spiagge a numero chiuso accessibili solo con i ticket di ingresso.
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La riapertura della Via dell'Amore, il tratto del Sentiero azzurro che collega Riomaggiore e Manarola, è stata regolamentata per una fruizione sostenibile: ingresso su prenotazione e accesso contingentato. Tassa di sbarco raddoppiata a Capri, circolazione a targhe alterne in costiera amalfitana, numero chiuso e accesso su prenotazione in alcune spiagge libere a Napoli sono le principali misure attuate in Campania. Nelle Marche gli interventi sono rappresentati da una zona di accesso controllato, in via sperimentale per 52 giorni "critici", lungo la stradina che porta alla Baia di Portonovo ad Ancona.