Dopo i disordini di Roma e Bologna, l'azione del ministro Piantedosi si concentra su due direttrici principali: il contrasto ai gruppi violenti e la gestione dell'immigrazione fuori controllo
Dopo gli scontri durante le manifestazioni di Roma e Bologna per Ramy Elgaml, il 19enne morto a Milano durante un inseguimento dei carabinieri, c'è il timore che le proteste di piazza possano moltiplicarsi. Per questo il centrodestra accelera sull'approvazione del ddl Sicurezza e il Viminale, come scrive Il Corriere della Sera, si muove per contrastare l'immigrazione clandestina, valutando l'operato di prefetti e questori in base ai numeri sui rientri in patria.
L'azione del ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, per garantire maggiore sicurezza nel Paese si concentra in particolare su due direttrici principali. Da un lato, cresce l'impegno per prevenire e reprimere le azioni di quei gruppi che prendono di mira le forze dell'ordine, mettendo a rischio l'ordine pubblico.
Dall'altro, il Viminale sottolinea come l'immigrazione non regolamentata abbia ripercussioni dirette sulla sicurezza, in particolare nei centri urbani, dove si registrano criticità sempre più evidenti. Secondo l'ultima direttiva di Piantedosi, come riporta Il Corriere, l'operato di prefetti e questori sarà quindi misurato anche e soprattutto in base alla loro capacità di effettuare espulsioni e rimpatri.
Tra le misure previste, l'assegnazione di 700 agenti di rinforzo agli uffici immigrazione (che saranno alle dirette dipendenze del Dipartimento di pubblica sicurezza) e l'aumento dei posti disponibili nelle camere di sicurezza dei commissariati e di altri reparti. L'obiettivo è gestire più efficacemente chi viene fermato in attesa di espulsione, evitando il sovraccarico dei Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr).
Inoltre, il piano prevede un incremento dei rimpatri volontari assistiti, in linea con gli accordi già in vigore con Tunisia e Libia. Proprio a Roma, nei giorni scorsi, due cittadini tunisini, arrestati per spaccio e considerati "attenzionati di primo livello", sono stati fisicamente espulsi dopo essere sbarcati in Sicilia nel 2024.
Oltre alle misure operative, Piantedosi punta il dito contro la crescente aggressività di gruppi di antagonisti che, secondo il ministro, celano dietro rivendicazioni episodiche - come quelle scaturite dalla tragedia di Ramy Elgaml - una strategia mirata a provocare incidenti per destabilizzare il quadro politico. Per questo il responsabile del Viminale ha lanciato un appello al rifiuto della violenza come strumento di lotta politica.