Al via dalle 9 del mattino la possibilità di chiedere il permesso di soggiorno per 89.050 lavoratori subordinati stagionali SOMMARIODecreto flussi: quante quote sono previste per i lavoratori subordinatiClick day 25 marzo: chi può presentare la domanda flussi? Procedure: come si compilano le domande sul portale Ali Decreto flussi 2024: quali documenti servono? Cosa fare se si era presentata la domanda nel 2023
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Scatta lunedì 25 marzo, alle 9 del mattino, l'ultimo click day legato al Decreto flussi 2024. Si tratta dell'opportunità di ottenere i permessi di soggiorno legati alle istanze di lavoro subordinato stagionale. Il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha pubblicato le istruzioni per la presentazione delle richieste di nulla osta sul sistema Ali del Ministero degli interni.
Tutte le richieste possono essere presentate fino al 31 dicembre. Tuttavia, le domande potranno essere accolte solo se si rientra nelle quote disponibili: chi prima fa richiesta, ha più possibilità. Infatti, come previsto dal decreto flussi, qualora l’istanza non rientrasse in quota in base all’ordine cronologico di presentazione, il datore di lavoro visualizzerà sul portale ALI il seguente avviso “La pratica risulta al momento non in quota”. L'anno scorso al primo click day le domande sono state oltre 600mila.
Il Dpcm del 27 settembre 2023 ha previsto per l’ingresso nel nostro Paese le seguenti quote: 61.250 per lavoro subordinato non stagionale, 700 per lavoro autonomo e 89.050 per lavoro subordinato stagionale. Il primo clickday si è svolto il 18 marzo, il secondo il 21 marzo. Il 25 marzo c'è l'ultimo click day.
I Paesi che hanno sottoscritto l’accordo sono Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia Erzegovina, Corea del Sud, Costa d’Avorio, Egitto, El Salvador, Etiopia, Filippine, Gambia, Georgia, Ghana, Giappone, Giordania, Guatemala, India, Kirghizistan, Kosovo, Mali, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Perù, Repubblica di Macedonia del Nord, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Tunisia e Ucraina.
Le domande possono essere presentate a partire dalle 9 di lunedì 25 marzo. Tuttavia, già alle 8.35 saranno possibili le operazioni preliminari di accesso degli utenti, tramite Spid/Cie, all’Area Riservata del Portale Ali. A partire da questo orario sarà possibile compilare le domande oggetto di click day.
Le richieste devono essere caricate dai datori di lavoro.
La precompilazione dei moduli è stata aperta a partire dal 29 febbraio 2024. Dopo il click day del 18 marzo e dopo quello del 21 marzo, la precompilazione dei modelli di richiesta è stata ancora ammessa nel seguente calendario: il 19 marzo dalle 8 alle ore 20; il 20 marzo dalle 8 alle 18; dal 22 marzo al 23 marzo dalle ore 8 alle ore 20; il 24 marzo dalle ore 8 alle ore 18.
Per compilare le domande bisogna entrare tramite Spid o Cie nella propria pagina riservata sul portale Servizi Ali dedicato al click day, nella sezione “Compila Domande Decreto Flussi 2024/Click-day 2024”. L'accesso per la precompilazione delle domande è stato possibile tutti i giorni della settimana, sabato e domenica compresi, fino al 24 marzo, dalle 8 alle 20, a eccezione dei giorni 17, 20 e 24 marzo (servizio attivo fino alle 18).
Per presentare la domanda sono necessari questi documenti: passaporto in corso di validità del lavoratore; copia del documento di identità e del codice fiscale del datore di lavoro; documentazione comprovante la capacità reddituale del datore di lavoro; certificato di idoneità alloggiativa dell’immobile; proposta di contratto; marca da bollo da 16 euro.
Inoltre, il datore di lavoro deve avere presentato al centro per l’impiego competente una richiesta di verifica della disponibilità di lavoratori presenti sul territorio italiano in possesso del profilo lavorativo per la medesima posizione. Questa verifica si intende compiuta trascorsi quindici giorni lavorativi dalla richiesta senza ricevere riscontro. Inoltre, si intende compiuta anche qualora, in seguito al colloquio di selezione e prima della richiesta di nulla osta, il datore di lavoro accerti che il lavoratore inviato dal centro per l’impiego non sia idoneo. Infine, se sono trascorsi 20 giorni lavorativi dalla richiesta e i lavoratori inviati dal centro per l’impiego non hanno preso servizio senza giustificare l’assenza.
Il Governo ha chiarito che, qualora nel 2023 la domanda non fosse stata accolta dallo Sportello Unico per mancanza di quote disponibili, il datore di lavoro potrà rinviarla nel 2024 allegando la stessa documentazione già in precedenza presentata. Restano, dunque, validi e non devono essere rinnovati la certificazione sulla verifica di indisponibilità di lavoratori già presenti sul territorio nazionale presso il Centro per l’Impiego e il documento di asseverazione.