Pablo Gonzalez Rivas avrebbe confessato a un amico di aver ucciso Jhoanna Nataly Quintanilla, chiedendogli, inutilmente, aiuto per occultare il corpo
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Il 25 gennaio dopo aver ucciso la compagna Jhoanna Nataly Quintanilla, Pablo Gonzalez Rivas, prima di gettare il suo corpo, chiuso dentro un borsone da palestra, verosimilmente nell'Adda dove è stato trovato, avrebbe anche chiesto a un suo amico di procurargli un box o una cantina per nascondere il cadavere. Questo, dopo avergli confessato di aver ammazzato la donna, e l'amico si sarebbe rifiutato di aiutarlo. E' un altro dei dettagli emersi dalle indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo di Milano.
A raccontare questo particolare sarebbe stato lo stesso amico del 48enne, il quale avrebbe anche riferito che quella sera del 24 gennaio, in cui Gonzalez, fermato poi il 7 febbraio, ha ucciso la 40enne che lavorava come babysitter al termine di una lite, lui avrebbe dovuto passare sotto casa dell'uomo, perché i due si erano dati un appuntamento. Gonzalez, però, gli avrebbe detto di non passare più. "Non venire qui perché l'ambiente è caldo", gli avrebbe scritto in un messaggio. Il riferimento di quel messaggio, secondo i pm, era alla lite in corso nella casa in zona Bicocca, anche perché Nataly aveva scoperto che il compagno aveva una relazione parallela con un'altra donna e che lui voleva mandarla via di casa.
Gonzalez, nella giornata del 25 gennaio, prima di andare nel tardo pomeriggio a gettare il corpo nella zona del fiume Adda (il percorso è stato ricostruito analizzando telecamere e conta-targhe), avrebbe incontrato l'amico e gli avrebbe avanzato quella richiesta di un box o di una cantina per occultare il cadavere. Tra l'altro, a quest'incontro avrebbe assistito anche il figlio minorenne dell'amico.
Una serie di testimonianze raccolte finora, poi, hanno messo in luce quello che, secondo gli inquirenti, sarebbe stato il movente dell'omicidio, oltre che la ragione della lite nell'abitazione della coppia la sera del 24 gennaio. Gonzalez portava avanti, secondo più testimoni, da circa 4 anni una relazione con una donna in El Salvador, donna che lui avrebbe già frequentato in passato nel suo Paese d'origine. E aveva già organizzato per lei il viaggio in Italia.
Al momento, da quanto si è saputo, i pm non interrogheranno il 48enne: saranno importanti gli esiti dell'esame autoptico, fissato per il 6 marzo, che dovrebbe chiarire le cause della morte. La donna potrebbe essere stata uccisa a mani nude o con l'uso di un coltello.