Si cercano fascette o resti di corda
di Enrico FedocciLa posizione in cui è stato trovato il corpo carbonizzato è compatibile con quella di una persona legata, probabilmente mani e piedi. Appoggiata a terra su un fianco, quasi rannicchiata. Gli esperti si concentrano attorno ai resti di Stefania Crotti, la donna uccisa il 17 gennaio scorso e trovata senza vita a Erbusco, Brescia, in questa stradina di campagna. Si cercano tracce di fascette di plastica da elettricista o porzioni di corda non bruciate dal fuoco. Secondo gli elementi raccolti, è probabile che la donna fosse ancora viva quando sono state appiccate le fiamme.
Il medico legale che ha effettuato la prima ispezione cadaverica ha spiegato che nei casi di corpi dati alle fiamme è normale trovare il cadavere appoggiato su un fianco, anche se inizialmente viene lasciato supino. Ma in questo caso non è eventualità remota che Stefania sia stata scaricata e lasciata a terra in posizione quasi fetale proprio a causa di eventuali legacci. Questo vorrebbe dire, se davvero mani e piedi della vittima fossero stati legati, che chi ha ucciso sapeva che la 42enne era ancora viva quando è stata abbandonata a Erbusco. Perché mai, altrimenti, legare i polsi e le caviglie di un morto?
Intanto la perizia medico legale viene completata in attesa di essere consegnata al magistrato, forse già domani. Le indagini sul delitto della 42enne di gorlago vanno avanti. Nei giorni scorsi i militari della sezione investigazioni scientifiche dei carabinieri di bergamo hanno eseguito nuove analisi. Nessuna traccia di sangue all’interno della casa di Chiara ALessandri, accusata del delitto, macchie di sangue, invece, sono state trovate nel box. Sequestrati alcuni vestiti, oltre al computer della donna. Il funerale di Stefania sarà celebrato lunedì alle 14.30. Dalle 12 di oggi aperta la camera ardente. Lutto cittadino a Gorlago dove ci si prepara all’addio alla mamma uccisa.