Condannato in via definitiva a 16 anni per l'omicidio di Chiara Poggi, il 41enne attualmente gode dell'opportunità del lavoro esterno al carcere
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Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni per il delitto di Garlasco del 2007, ha chiesto la semilibertà. L'udienza è programmata per il 9 aprile davanti al Tribunale di Sorveglianza di Milano ed è previsto che il 41enne, che si è sempre dichiarato innocente, possa rilasciare dichiarazioni spontanee o rispondere a domande e richieste di chiarimento dei giudici. Attualmente Stasi si trova in regime di articolo 21, il cosiddetto lavoro all'esterno che viene concesso del direttore dell'Istituto a determinate condizioni.
La Procura generale di Milano, diretta da Francesca Nanni, leggerà e studierà tutti gli atti relativi alla richiesta di semilibertà presentata da Alberto Stasi. Da quanto si è saputo, la sostituta pg Valeria Marino, a cui è assegnato il fascicolo, darà, poi, il suo parere sull'istanza in aula, nell'udienza fissata per il 9 aprile, come previsto in questi casi.
Per un'istanza di semilibertà, come quella avanzata dalla difesa di Stasi, che da un paio di anni ha ottenuto il lavoro esterno, non è richiesto il ravvedimento, ossia il condannato non deve aver preso consapevolezza e aver riconosciuto la propria responsabilità. Stasi, anche di recente in interviste ai media, ha sempre ribadito la propria innocenza e ha fatto pure riferimenti alle nuove indagini che riguardano dei pm di Pavia Andrea Sempio.
La Procura generale, anche con l'avvocato generale Lucilla Tontodonati, verificherà, comunque, i contenuti di quelle interviste, anche recenti, e poi esprimerà il proprio parere davanti ai giudici della Sorveglianza, che avranno cinque giorni di tempo per decidere dopo l'udienza. Ciò che va valutato prima di tutto in questi casi, però, è il percorso carcerario del condannato, ossia la sua personalità e i suoi comportamenti nelle fasi di esecuzione della pena. Agli atti le relazioni degli educatori del penitenziario di Bollate dove Stasi è recluso dalla condanna definitiva del 2015.
L'udienza davanti ai giudici del Tribunale di Sorveglianza, presidente Anna Maria Oddone e giudice Maria Paola Caffarena, più due esperti, è, dunque, fissata per le 9 del 9 aprile. Stasi avrà la possibilità di prendere la parola per dichiarazioni a supporto della sua istanza, dopo che i giudici avranno letto la relazione con gli atti del fascicolo, tra cui le relazioni degli educatori del carcere.
Parleranno in aula gli avvocati Antonio de Rensis e Giada Bocellari e la sostituta pg che esprimerà il suo parere. Il ravvedimento, da quanto è stato chiarito, è necessario solo per le istanze di liberazione condizionale, che possono essere avanzate nell'ultimo periodo dell'espiazione della pena, dopo l'applicazione della liberazione anticipata, lo sconto previsto per legge, di 45 giorni ogni sei mesi.
Il lavoro esterno ottenuto da Stasi nel 2023 gli consente di uscire per andare a fare il contabile in un'azienda. La semilibertà gli permetterebbe, invece, di stare fuori dal carcere di Bollate per tutto il giorno o quasi, in pratica, e non solo per andare a lavorare. E dovrebbe tornare dietro le sbarre la sera. I suoi legali il 9 aprile, tra l'altro, saranno anche impegnati nell'udienza del maxi incidente probatorio a Pavia nella nuova inchiesta su Andrea Sempio.